Archivi del giorno: aprile 4, 2005

La notte è piccola per noi

Ore 20.46. Lascio l’Università. E domani: seduta di laurea, e ultimo giorno per la presentazione del PRIN 2005 (Ma stanotte qualcosa posto, che diamine).

Circoli
 
Su Nazione indiana trovate un piccolo esercizietto filosofico: Adversus Nietzsche. L’Autore, Vito Mancuso, vi mostra il ‘circolo’ di reciproca implicazione fra la nozione di “bene” e quella di “trascendenza”. In termini kantiani, la trascendenza è causa essendi del bene, ma il bene è la causa cognoscendi della trascendenza. Presumibilmente soddisfatto per avere onestamente escluso una fondazione epistemica delle nozioni implicate nel circolo (la cui posizione è dunque rinviata a un atto di fede), Mancuso non vede il più profondo circolo metafisico che il suo Adversus Nietzsche disegna. Dice infatti che i materialisti di tutti i tempi (tra i quali i nichilisti, suppongo) negano l’esistenza di ciò che non è materia, la posizione di un ordine non materiale, al quale apparterebbe l’anima; e poi, a quest’anima, lui, Mancuso, cosa fa fare? La fa lavorare per immettere nell’essere qualcosa che non c’è (il bene), dimostrando così che una concezione meramente materialista, nichilista dell’essere che c’è, è proprio quella implicata dalla sua concezione dell’anima. Il materialista è cioè uno che pensa l’essere come mera materia, senza anima, mentre Mancuso è uno che pensa l’essere come mera materia, più l’anima. Così dà pienamente ragione al Nietzsche contro cui scrive il suo Adversos. Cosa infatti sosteneva Nietzsche? Che la svalutazione dell’essere che c’è motiva la posizione di un altro ordine dell’essere, ma che la posizione di un altro ordine dell’essere rispetto all’essere che c’è, è ciò che motiva quella svalutazione.
P. S. I critici più severi, ai quali accenna Mancuso, gli farebbero notare che un filosofo non di seconda fila ha detto definitivamente che l’anima non è un "pezzo di mondo", senza per questo dover porre un’anima trascendente. Di paralogismi non ci sono solo quelli kantiani.