Che vita
La fine dell’Europa, le torri gemelle e la fine del berlusconismo; la morte di Dio, la secolarizzazione, i bestseller e la restaturazione nel mondo letterario; la riforma costituzionale, i mutamenti climatici del pianeta, la copertura mediatica della morte del Papa, l’ingegneria genetica, e la violenza nel calcio; la democratizzazione in medio oriente, il nuovo colosso cinese, la riforma dell’ONU e l’alfabetizzazione informatica: dall’uso degli aggettivi (e qualche volta anche dal tipo di argomenti), non si riesce a capire la dimensione reale di questi eventi, e come in ogni caso ci convolgano. Alcuni investono un decennio, altri millenni, altri non si sa. Ma non è che la nostra vita può cambiare radicalmente ogni giorno, e non ce ne sono molti di cambiamenti radicali che si lascino riconoscere per tali, e i cui effetti si producano adesso. Quanto a me, se domani scoprissero forme di vita intelligenti ed evolute su un altro pianeta, io mi cercherei un pastore errante che nulla ne sappia e che non me ne parli. (Mentre, se annunziassero la scoperta di un nuovo dialogo platonico, non dormirei per qualche notte).