Per carità!
Ieri, nei commenti al mio piccolo test qui sotto (che era scherzoso, ma non troppo) Friedrich mi chiedeva di scrivere qualcosa di serio in proposito. Siccome me lo ha chiesto pure il Riformista, devo pregarlo di portare pazienza. Vedrà domani (se Il Riformista non cestina l’articolo che più tardi gli mando). Intanto però c’è una parolina dell’omelia del cardinal Ratzinger che vorrei riprendere qui: fare la verità nella carità, dice il cardinale, "formula fondamentale dell’esistenza cristiana". Bene, non oso inoltrarmi nell’esegesi di un così difficile tema; però, poiché solo in Cristo verità e carità coincidono, mentre in Ratzinger palesemente non coincidono (così come del resto in ognuno di noi), mi piacerebbe che il Prefetto della Congregazione eccetera pensasse seriamente a quelle sue parole, e pensasse che forse, quando non coincidono, è perché più in alto della verità sta la carità, e che dunque pensasse meno a fare la verità, e molto più a farla nella carità. (Io poi penserei che fa parte della carità non pensare di possedere la verità, che è altra cosa dal pensare che non esiste. .
(S. Paolo, Prima ai Corinzi, 13,8: "La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà". Cioè, se capisco bene, Ratzinger scomparirà. E’ vero che "la carità si compiace nella verità", ma appunto la carità, non Ratzinger).