Gli armadi la filosofia e il cambio di stagione
Ad ogni cambio di stagione, arriva la polemica fra la scienza e la filosofia (tra scienziati e filosofi): su Repubblica di ieri (che non trovo online, e nemmeno trovo più on carta), una pagina di Odifreddi contro Severino. Sfrondata dalle polemiche, la sostanza è questa: tu Severino mi dici che la scienza ignora la filosofia, e così ignora i suoi più profondi presupposti, e io ti dico: la scienza avrà pure i suoi non adeguatamente pensati presupposti, ma può la filosofia pretendere di conoscere quei presupposti se non conosce la scienza? La scienza è cieca senza la filosofia, ma la filosofia, ahilei, è vuota senza la scienza.
Ora, premesso che io rimprovero a me stesso di non conoscere se non per sommissimi capi cosa fa la scienza oggi (le scienze), e di avere di logica e matematica solo debolissimi rudimenti, e premesso che non c’è solo questo che la filosofia non può ignorare, perché a differenza di Odifreddi il filosofo non può mica dare per ovvio che la verità accade dalle parti di Einstein e non da quelle di Proust, e dunque sotto con l’arte (le arti), e la letteratura; e poiché poi non c’è motivo per ritenere che si possa far filosofia ignorando quel che di screanzato nel mondo ti combinano gli uomini, e dunque sotto con la storia e la politica e le scienze umani; e poiché gli uomini parlano e il linguaggio è più che la nostra pelle,. e col linguaggio non si scrivano poesie ma anche programmi per computer, sotto con tutto il resto, dalla psicologia alla linguistica all’I.A.; premesso tutto questo (ma premesso anche tutto quello che ho dimenticato, perché la filosofia, da che mondo è mondo e filosofo è filosofo, si occupa di tutto, ma proprio di tutto, e non può cavarsela stando ai principi se non vede cosa e come dai principi principia, né se il principiato qualche problema ai principi lo dia, e allora si cambia e si ricomincia, e poi chi l’ha detto che ci sono ‘sti principi?), premesso premesso premesso, una domanda:
e se la filosofia fosse vuota? Se la verità fosse vuota? Chi l’ha detto che in filosofia dobbiamo stipare ogni cosa? Ad ogni cambio di stagione, svuotate gli armadi!
(L’ultima proposizione serve a curare con l’ironia la massiccia dose di misticismo presente nel post).
Se capisco bene, stai dicendo che siccome l’armadio del filosofo dovrebbe contenere tutti i vestiti, e nessuno può avere un armadio abbastanza capiente, allora tanto vale lasciare che il filosofo metta nell’armadio quello che gli pare. Ma così non ti sembra di privare la filosofia di ogni aspirazione a essere discorso pubblico? Se il filosofo parla del suo armadio, perché dovrei stare ad ascoltarlo?
Filter
P.S. Logica e matematica mi sembrano un caso diverso: sono come le mutande, nessun filosofo dovrebbe andare in giro senza.
Filter, e se le mutande si rivelassero camicie di forza? Sarebbe un bel guaio!
Sto dicendo che non so nemmeno se è questione di capienza, e che la filosofia così come io la pratico, non è detto affatto che non abbia un grumo esoterico insolubile nel discorso pubblico. E certo, Filter, tu non devi stare ad ascoltarlo: perché dovresti dovere? Quella è politica (democratica), non (necessariamente) filosofia.