Severino tra persone e spermatozoi
Biblioaletheia segnala, e io riprendo, questa recensione a E. Severino, Nascere. E altri problemi della coscienza religiosa. La recensione, assai gustosa, discute prima il pensiero di Severino, poi la questione dell’embrione. Sul primo punto, è evidente che il recensore non conosce il pensiero di Severino, altrimenti non avrebbe scritto che Severino dice semplicemente quel che ha detto Parmenide. L’obiezione: Severino si fa incantare dal verbo ‘essere’ ("Severino nega che esista il divenire perché lo dice il verbo "essere") non mi pare dirimente.
Sul secondo punto, si trovano molte cose interessanti. Qui riprendo solo una domanda ‘di principio’: "se gli spermatozoi veicolassero tutta l’informazione genetica utilizzata dal futuro embrione, e gli ovuli fossero ricettacoli geneticamente silenti, per questo dovremmo salvaguardare tutti gli spermatozoi?". E’ un modo un po’ enfatico di mettere in evidenza quanto sia improbabile un certo modo di maneggiare il concetto di persona.
Della qual cosa, scrive anche Tombolini: "contro i diritti del concepito".