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R. Panikkar, La realtà cosmoteandrica, Jaca Book 2004, consigliato da Vero Tarca. Prime parole: "Abbiamo il diritto – lo ha qualunque mortale – di tentare di eloaborare ciò che è stato chiamato il grande racconto o la storia dell’universo?"
R. Panikkar, L’esperienza di Dio, Queriniana 2002, consigliato da Vero Tarca. Prime parole: "Ci vuole molta audacia, ingenuità o innocenza per pubblicare in questo tempo un libro – e per di più senza note – che porta un simile titolo"
R. Holloway, Una morale senza Dio, per tener fuori la religione dall’etica, Ponte alle Grazie 2001, consigliato da Tommmaso Giartosio. Prime parole. "Dobbiamo essere religiosi per essere morali? Dobbiamo credere in Dio per comportarci bene?".
M. Pomilio, Il quinto evangelio, Bompiani 2000, consigliato da Giulio Mozzi, (ma anche da Umberto Casadei). Prime parole: "Caro Signore, suppongo che il modo migliore di presentarmi (il mio nome, per quel che conta, lo troverà in fondo a questa lettera) sia di raccontarle dal principio la mia storia. La storia d’un uomo, si sa, può cominciare in vari modi:"
P. Sequeri, Il timore di Dio, Vita e Pensiero 2001, consigliato tanto tempo fa da Giuseppe Zarone (e già letto con ammirazione). Prime parole: Nell’incertezza del momento (la grave questione dell’ora, come sapete, sembra essere dover fare la teologia: nell’accademia o in piazza, nei sotterranei della storia o alla ribalta della cronaca) ho scelto il camino. Le divagazioni che leggerete in questo libro si sono liberate con le sostanze vlatili che rimbalzano dalla legna accesa".
P. Sequeri, L’idea della fede. Trattato di teologia fondamentale, Glossa 2002, consigliato da me a me stesso. Prime parole: "Nonostante l’ampio spettro di opzioni esistenti a riguardo dell’impostazione della teologia fondamentale, mi pare che essta un largo consenso di principio su almeno due punti nodali: (a) la necessità di restituire piena dignità teologia al trattato; (b) l’opportunità della sua concentrazione sulla qualità e sulla giustficazione antropologica del credere.
(Qualche precisazione: l’edizione riferita è quella in mio possesso, non la prima. Le prime parole sono a volte a netto di prefazioni e presentazioni. Soprattutto, non è in corso alcuna svolta teologica).
Stiamo vivendo, ho l’impressione, uno di quei momenti decisivi in cui, dissipata la penombra ambigua che la situazione storica spande di solito attorno al bene e al male, il dissenso cessa d’essere l’oggetto d’una opzione e sale al rango d’un mandato. Perché se questa Storia è male, se essa assomiglia a un regresso da Dio, se questo Stato è male, se esso si configura come il contrario di Dio, non vuol dire affatto che Dio non c’è, vuol dire soltanto che egli è dall’altra parte.
Mario Pomilio Il quinto evangelo
aggiungo:
R. Panikkar, La presenza di Dio, La Locusta, 1970, pubblicato in 500copie
Grazie.
Az. par.