Libretti rossi
A. Forcellino, Michelangelo. Una vita inquieta
G. Bettinelli, Rhapsody in black. In vespa dall’Angola allo Yemen
J. Lansdale, Tramonto e polvere
C. Cussler, Il serpente dei Maya
G. Parise, Quando la fantasia ballava il «boogie»
S. Lodato – M. Travaglio, Intoccabili
Ma il rosso della copertina rossa di Perceber non c’è. Di rosé c’è Coelho (Lo Zahir), di arancione Gomez-Travaglio (Regime), di arancione smorto c’è Fowler (Jane Austen book club) e un paio di Adelphi, ma il rosso di Perceber non c’è. Salgo su, e tra le proposte ne trovo altre tre rosse:
Land Brad, Un cuore si spegne per tanta dolcezza
Justine Lévy, Niente di grave
Paola Mastrocola, La scuola raccontata al mio cane
Ma il rosso della copertina rossa di Perceber non c’è.
Mi rassegno: chiedo al personale. – Leonardi Colombati, Perceber? Venga con me -. E mi mostra, tra i libri ordinati per autore, beneaugurantemente sopra i long-seller, due smaglianti copie di Perceber. Ne prende una, e me la porge. Rimane in attesa. – Che fa, la prende? – mi chiede poi. Il fatto è che io Perceber ce l’ho già, ce l’ho tutto bianco, è vero, mi manca la copertina (appunto quella cercavo!), ma Perceber ce l’ho già. Mostro la copia-pilota in mio possesso. – Ah! – mi fa un po’ deluso e un po’ sorpreso l’impiegato. – Bella la copertina, vero? – gli faccio io, anche se in realtà volevo dirgli: – Sono un feticista, sa? –. Poi controllo che i numeri di pagine corrispondano, e che in particolare sia a pagina 166 quello che c’è a pagina 166 nella mia copia, e cioè:
“c’è un silenzio, come se per la prima volta gli oggetti esistessero senza aver bisogno di essere nominati, ci si sente messi in relazione solo con se stessi, senza antenne. Intangibili e soli”.
Sì, c’è: è la stessa numerazione di pagina. Controllo pure se ci sono ancora i pochi refusi di stampa che ho trovato nella mia copia (non ci sono, buon per Colombati, bravi quelli della Sironi), e riconsegno il libro.
– Arrivederci -. – Arrivederci -.
P. S. Ora su Perceber devo proprio scrivere. Per coloro che fossero stati attratti dalla frase di pagina 166: nel libro gli oggetti sono tutti nominati. Tutti.