Mirabili righe
“Fottersene dell’embrione, impiparsene del nullismo etico fondato sull’indifferenza e sullo schiacciamento del diritto alla vita in cambio del diritto al benessere, prosternarsi di fronte alla visione cimiteriale dell’esistenza di chi produce vita in laboratorio, fuori di ogni corpo, per poi distruggerla, selezionarla, manipolarla, questa è un’operazione così losca da mettere in discussione, anche per il diavolo radicale, quel residuo di angelismo che vive nell’anima luciferina della cultura dogmatico-secolarista di una parte del liberalismo moderno. Stando male nei loro panni, i radicali dunque divagano. Parlano a vanvera del dolore delle donne, che non c’entra; della libertà della scienza, che non c’entra; della cura dei malati, che non c’entra un’acca; e dell’astensione come nuovo demonio clericale, che è una piccola frode in commercio di embrioni (e non c’entra)”.
Queste mirabili righe del Direttore del Foglio mi consentono di precisare che, votando sì ai quattro referendum, io:
non per questo me ne fotto dell’embrione
non per questo me ne impipo del nullismo etico fondato sull’indifferenza
non per questo me ne impipo dello schiacciamento del diritto alla vita in cambio del diritto al benessere
non per questo mi prosterno di fronte alla visione cimiteriale dell’esistenza
non per questo compio un’operazione losca
non per questo parlo a vanvera del dolore delle donne
non per questo parlo a vanvera della libertà della scienza
non per questo parlo a vanvera della cura dei malati
non per questo parlo a vanvera dell’astensione.
Però, se volete qualche argomento pacato meno pirotecnico di quelli del Foglio, dovete aspettare leftwing di domani, quando per fortuna l’editoriale di Ferrara sarà finito in archivio (tema assegnato da ciccio: perché voto sì. E ci sarà anche un suo perché voto no – credo).