Diritto contro natura
Della pensosa intervista al filosofo Remo Bodei su La Stampa di oggi (via segnalazioni, senza permalink) non tutto mi convince, però mi piace questo passaggio:
"Il diritto, secondo me, vale proprio perché, in certi casi, va contro le tendenze più arcaiche della natura umana: una maggior giustizia non sta scritta nei nostri cromosomi, come la tendenza a non aggredire, a non ammazzare. Il bello del diritto e della morale è proprio quello di imporre concezioni umane più alte. E su questi argomenti, pur con tutti i traumi, le contraddizioni, le difficoltà, si tratta di accettare come rischiosamente positivo il desiderio, maturo e consapevole, di voler essere padri e madri".
Povero Remo. La tendenza a non aggredire, a non uccidere sarebbe scritta nei nostri cromosomi? Bonariamente sorrido.
Il desiderio di voler essere padri e madri è senza dubbio positivo, la mia – fondata – impressione è che sia ancora ben lungi dall’essere maturo e consapevole. Per dirla tutta, è un desiderio molto tecnico, utilitaristico.
Bernardo
Se questo è Remo, preferisco Romolo.
l.p.
potere della grammatica: io avevo capito che per Bodei “non” sta nei cromosoni (come una maggiore giustizia).
bonariamente sorridiamo un po’ troppo?
Potere dello stile: ho avuto il dubbio, in effetti. Ma il caro Remo dovrebbe imparare a limitare al massimo le possibilità di fraintendimento. Ciò che intende lei, caro noproject, e che io ho sospettato, in italiano, la nostra lingua, andrebbe scritto così: “una maggior giustizia, qual è nella tendenza a non aggredire e a non ammazzare, non sta scritta nei nostri cromosomi”. In alternativa, cioè per dire ciò che ho inteso io, c’era: “una maggior giustizia non sta scritta nei nostri cromosomi, contrariamente alla tendenza a non aggredire, a non ammazzare”.
Come vede la grammatica senza stile conta ben poco.
Bernardo
più che di bodei, direi che il problema è lo stile di chi ha compilato l’intervista (che, 9 su 10, bodei non ha nemmeno riletto)
potere del giornalismo?
🙂