Rincalzo
“Sul piano logico, è vero, si può [si deve!] distinguere tra la ragione necessaria e quella sufficiente. […] Tuttavia: nell’esserci o nel non esserci di quell’embrione ne andava tutto di me”: scrive Ffdes (perché vota no, vedi post qui sotto). Ma così – mi pare – non fa che ripetere che quella condizione biologica è appunto necessaria: nulla di più. Il ‘tuttavia’ non ha alcuna forza logica (benché possa averne di emotiva). Altra cosa sarebbe invece obiettare: un bambino non è un uomo adulto, è necessario esser bimbi per essere poi adulti, ma non per questo un bimbo vale meno di un adulto – e non è un uomo. Io direi che certo un bambino non è un adulto e tuttavia è interamente umano: ma non è per ragioni biologiche che gli riconosco la sua umanità. Non penserei mai che quanti hanno per secoli ignorato qualunque nozione di biologia (scientifica e non) hanno ‘indovinato’ che un bambino appartiene al genere umano. Lo sapevano, bene!
A meno che poi non si voglia con questa obiezione ribadire solo che essere quel che si è, è essere geneticamente quel che si è, e perciò mi faccio l’ermeneutica da solo, e insisto: se è così, se è necessario e sufficiente per essere uomini avere certi cromosomi , non c’è ragione alcuna per apprezzare una sequenza di geni (quella umana) più di un’altra (quella di una scimmietta). Non si può infatti dire: eh no, quello è il genoma umano, perché ora dire che è il genoma umano significa solo dire che è quel genoma lì: nient’altro. Se invece per essere uomini non basta avere quei cromosomi lì, allora il valore della mia umanità non dipende più dall’essere semplicemente un pezzo di natura.
(Ciò detto, filosoficamente io poi metterei qualche ulteriore accortezza: per esempio nel non dare l’impressione di indossare le vesti del soprannaturalista, lasciando a mons. Sgreccia quella del naturalista galileiano, perché il punto è proprio quello di avere del concetto di natura umana – ma sarebbe meglio dire: di condizione umana – un concetto più ricco di quello offertoci dalla genetica)
(Tutto ciò sia detto a rincalzo del perché voto sì)