Archivi del giorno: Maggio 20, 2005

Signore e signori

Il blog più bello del reame, con tutte le sue cose a posto, adesso è il mio. Il demiurgo dell’operazione, nonché santa protettrice di questo angolo di blogosfera, è lei.

Sesquipedale

"La laicità non coincide con alcuna filosofia o ideologia". Mi dispiace, ma questa che scrive l’ottimo Claudio Magris sul Corriere di oggi è una sciocchezza sesquipedale (e così caro Vue, ritieni che ti abbia dato la risposta al tuo bel post su laicismo e laicità).

Quanto invece all’essere la vita dell’uomo "una curva ininterrotta dal momento del concepimento a quello della morte" – a parte il fatto che anche la perdita dei capelli è abbastanza ininterrotta, ma nessuno chiama calvo chi è alla perdita del primo capello, e a parte pure che io mi riserverei di parlare di continuità per quei fenomeni in cui il tutto è coinvolto nel cambiamento (e in cui dunque alla fine non c’è quello che c’è all’inizio) e non invece là dove qualcosa rimane mentre qualcos’altro cambia, ma insomma questo equivale a dire (con il più metafisico e materialistico dei riduzionismi) che quel che c’è all’inizio, 46 cromosomi, è quel che c’è alla fine, e tutto il resto non conta quanto alla definizione di ciò che è uomo. Chi non vede che un simile irrigidimento ‘metafisico’ del concetto di uomo è (eccome se lo è!) una filosofia? (Una cattiva filosofia, come più volte ho detto, che si mantiene solo su un pregiudizio biologistico infondato –  perché la scienza può dirci che cos’è uomo dal punto di vista biologico, ma non che il punto di vista biologico è quello esclusivamente pertinente per definire cosa sia un uomo. E io vi assicuro che se un biologo scoprisse un giorno che mia figlia non è umana, che ha una biologia aliena, non smetterei di amarla né di considerarla mia figlia. Figuriamoci se scoprissi che è eterologa!!!).

La tigna del capodivisione

Di là trovate il questionario sottoposto agli studenti di Filosofia e Teoria dei linguaggi di Scienze della Comunicazione (Università di Cassino, Polo Didattico di Sora). Testo d’esame: D. Marconi, La filosofia del linguaggio. Da Frege ai giorni nostri, UTET 1999 (ad esclusione, per i frequentanti, di qualche paragrafetto: per un totale – siamo a questo! – di un centinaio di pagine). Pare che il test sia stato giudicato dagli studenti (di cui non ho ancora corretto gli elaborati: sono 200 circa) troppo difficile, complicato che non vi dico. Boati e urla pare siano giunti là dove si puote ciò che si vuole. Chi conosce i contenuti dei programmi di filosofia del linguaggio proposti nelle università italiane (ed un po’ anche la materia) può valutare. Azioneparallela, intanto, medita sulle umane sorti.

Il capodivisione Tuzzi per non farsi mancar nulla

ha pubblicato l’articolo su Perceber apparso sul Riformista (ma lo trovate anche qua)