Dopo aver letto sul blog di Angelo Bottone che (mistifico un poco, ma poco poco poco) i referendum del 12 e 13 giugno aprono le porte all’incesto, mentre sul blog di Bernardo prevale la linea Giovanardi del ‘nazismo dal volto umano’, volevo proporre a tutti i difensori della legge 40 di far proprio il seguente ragionamento: se di qualcuno o qualcosa posso fare qualunque cosa, e se cancellando con il referendum i limiti posti dalla legge, dell’embrione umano potrà farsi qualunque cosa, allora la vittoria del sì potrà comportare qualunque cosa: che il mondo si popoli di mostri, che una nuova speciazione umana sarà realtà, i piedi saranno piedi di calli, torneremo ad avere la coda, alcuni porteranno lo zoccolo caprino, i miopi saranno eliminati, Giocasta e Edipo ne faranno di cotte e di crude, le Menadi danzeranno in preda a ogni sfrenata illicitezza, Sodoma e Gomorra saranno ripopolate, Don Giovanni se la spasserà, cresceranno capelli di tutti i colori (questo c’è già), scompariranno le efelidi, androgini affolerrano le strade, i figli non somiglieranno più né ai padri né ai nonni, e le officine FIAT (nomen omen) venderanno pezzi di ricambio umani.
Qualcosa qualcuno lontano forse vicino si avvicinerà col suo veleno (courtesy di umberto tozzi)
Lei mi fa un torto, caro Massimo, paragonandomi a Giovanardi, col quale non ho davvero nulla a che spartire né umanamente né politicamente.
Le ho già fatto notare che il frequente ricorso al paradosso (in questo caso addirittura con tratti sardonici alla Laforgue, letterari quindi) non è un buon segno: mostra, infatti, dietro un’indiscutibile abilità dialettica (che le riconosco senz’altro) i nervi tesi e i limiti fin troppo drastici dell’ideologia.
Bernardo
Errata corrige:
(in questo caso addirittura con tratti iperbolici e sardonici alla Laforgue, letterari quindi)
meno male che c’è Bernardo, altrimenti come faremmo?
Massimo, dalla descrizione che hai fatto mi hai messo voglia che vincano i sì!
[tranne che per la parte dove parli dei miopi, che non mi è piaciuta mica]
Leo, sono miope.
Bernardo, sull’idea della china nazista non vado per il sottile per principio. Quanto ai nervi tesi, beh: dovrebbe conoscermi. In ogni caso il posto rientrava nel genere democrito-epicuro, o si ride o si (com-)piange
Io qui in casa di Gorgia c’entro come i cavoli a merenda, ma ogni tanto faccio capolino.
Leggo questa tirata e rido; spesso mi fai ridere -in senso buono- nel senso che apprezzo davvero la tua ironia, persino il tuo sarcasmo.
Per quello che posso ti porto delle evidenze biologiche: è testimonianza di ciò che so e che amo, e non di ideologia cotta e mangiata, ci aggiungo anche delle rifessioni ulteriori che fanno anche riferimento ad altro, e non c’è tuttologia c’è visione d’insieme. Tento di dire un grammo di più delle cose che hanno scritto e riscritto su ogni libro di citologia o biologia e persino di antropologia, cioè che sei (tolto quel grammo di cui sopra) il rusultato dell’unione di due gameti: è inconfutabile.
Te lo avranno già detto ma non attacca, no?
Non so cosa farci: i cromosomi ti sono invisi a quanto mi è dato di capire 😉
Riferendomi a cose dette altrove -ma che è carino proporre qui, così, per veder volare pomodori- lo so che il diritto non lo fonda il genoma, ma lo fonda un preciso anelito alla conservazione, detto in monete sonanti.
L’adagio “mors tua vita mea” nella lotta intraspecifica, per qualunque motivo venga avvalorato (te lo dimostrano i libri di storia) non può più far parte di alcuna legge a fondamento di una civiltà.
(Forse è legge delle specie animali: difatti non è per somigliare loro che facciamo uso del linguaggio).
Ciao, Ruby
Caro amico, ma l’adagio “mors tua vita mea” è appunto un’espressione linguistica!
Ruby, sei la benvenuta! (Però questa non è casa di gorgia, casomai del dialogo ‘gorgia’ di Platone).
Quanto all’essere io il risultato dell’unione di due gameti: certo. Ma sono il risultato di molte altre cose insieme. Non so se tu pensi che queste molte altre cose insieme siano pur’esse il risultato dei due gameti, io no. E perciò distinguo, come ho già scritto, condizioni necessarie e condizioni necessarie e sufficienti.
(Però i pomodori qui di solito non vengono lanciati. E non è che io non ami i cromosomi: io amo gli uomini e le donne, che sono un’altra cosa)
Liberissimo di non andare per il sottile, caro Massimo. Mi permetta tuttavia di continuare a ritenere i miei argomenti e la mia impostazione metodologica della questione discretamente più sofisticati di quelli del Giovanardi.
non è un po’ il mondo attuale agli occhi di un talebano?