Archivi del giorno: giugno 1, 2005

In buona logica

Io non riesco a capire, in buona logica, come dal fatto che non si riesca a individuare, a determinare, a stabilire, all’interno di un processo continuo, un punto in cui la cosa coinvolta in quel processo cambia, consegua che dunque la cosa è sempre la stessa, anche se manifestamente non è la stessa. Se A si infila dietro un paravento e cento metri dopo sbuca B da dietro il paravento, cosa concluderete, non avendo voi potuto stabilire se vi è stato un punto in cui A si è mutato in B: che A è B?

Non si finisce mai di imparare

Premuroso come al solito, Gino pubblica una lettura davvero molto istruttiva: si tratta di un documento redatto da donne femministe libertarie e di sinistra, che si asterranno sui referendum. Si dicono interessate a "tenere desto lo spirito critico". E allora vediamo quant’è desto, questo spirito critico:
“le tecniche di fecondazione assistita consegnano la procreazione nelle mani della tecnica e la sottraggono nei fatti, nel simbolico e nell’immaginario, al potere femminile che la governa con amore e saggezza fin dagli inizi del mondo”.
Non mi pare. Non mi pare che si intenda rendere la fecondazione assistita obbligatoria.
“Di questa diffidenza, di questa cautela [verso le biotecnologie, il biotech applicato all’uomo], dell’esperienza critica del femminismo e dell’ambientalismo che riguarda corpi e scienza, salute e medicina, non c’è invece spazio nella campagna referendaria per il Si”.
Noto che l’argomento ‘di questo passo dove andremo a finire?’, e cioè la paura – che non è la migliore alleata dello spirito critico – ispira e sostiene questo documento.
“nessuno – né ai legislatori né ai referendari – sembra importante intervenire sulle sue [dell’infertilità] cause, che sono inquinamento, stress, problemi psicologici, lavori a rischio, malattie trasmesse per vie sessuale, sulla prevenzione, e sulle cure, che hanno alte possibilità di successo ma per le quali non ci sono investimenti di attenzione né di risorse pubbliche”.
E dunque: siccome nessuno vuole rimuovere le cause, ci teniamo pure gli effetti? Siccome l’insulina non rimuove le cause del diabete non la prescriviamo?
“Noi contestiamo questa logica totalmente allopatica”
Figuriamoci, io, che son filosofo, contesto la logica dell’Occidente tutto intero!
“Siamo preoccupate e sbalordite che la campagna referendaria abbia trasformato le mere condizioni di accesso a una tecnica in una "battaglia di civiltà e di libertà per le donne", e addirittura in un baluardo dell’autodeteminazione”
Care amiche, di nuovo: nessuno obbliga nessuno a usare le tecniche di fecondazione. E’ difficile ritenere che la libertà delle donne aumenti quando si vieta il ricorso a certe tecniche, e che diminuisca quando glielo si consente. La ‘vera’ libertà sarà un’altra, dite voi: e nessuno vi vieta di perseguirla. Alle altre, lasciatene però qualcuna meno vera, ma più certa.
“Come mai non leggiamo sui giornali di sinistra che Vandana Shiva, Naomi Klein, le organizzazioni femministe e non solo nei Paesi Terzi, gran parte dei no global hanno posizioni durissime…?”
Bene: conoscere queste posizioni mi pare un buon argomento per votare sì!
“Non riusciamo a capire per quale ragione essere contrari alla manipolazione genetica del mais o dei pomodori e non a quella degli esseri umani.”
Altro che desto, lo spirito critico è andato in sonno, se questi sono gli argomenti. Siamo allo scienziato pazzo e alla nuova specie umana.
“Noi non intendiamo schierarci sulla natura dell’embrione dal punto di vista scientifico o spirituale, ma sappiamo che è sempre stato delle donne in virtù di una relazione carnale e non metafisica”
Allora siete per il sì! Allora vi siete confuse! Mannaggia lo spirito critico! Votate sì, e sarà la donna a decidere che fare dell’embrione, se ricorrere o non ricorrere alla tecniche di fecondazione, ecc. ecc.
“Siamo così ferme nel non volerli lasciare in custodia ai preti [gli embrioni], ma ci sentiamo davvero tranquille nel permettere agli scienziati di scassinarli?”
Ma qualcuno vi ha spiegato che, vinti i referendum, se la donna dice no, lo scienziato non scassina (che delicatezza!) un bel nulla, e che invece, persi i referendum, gli embrioni DEVONO essere impiantati nel corpo della donna? Oppure voi intendete proibire in generale le tecniche di fecondazione assistita(le quali, lo ricordo ancora, consentite, rimangono per la donna e la coppia facoltative)? E perché non proibire la tecnica in genere, che scassina la natura dai tempi di Prometeo? Ma sì: proibiamo la tecnica!! Proibiamo, proibiamo!
“Che cosa sentiamo nei confronti dell’embrione? Che cosa dicono quelle che ne hanno prodotti, impiantati, congelati, conservati altrove? Abbiamo bisogno di ascoltare e di parlare, o altri lo faranno al nostro posto”
Orsù, dunque, datevi da fare! (Permettetemi però di dubitare che una donna la quale abbia affrontato l’iter in questione, nutra i vostri stessi sentimenti riguardo agli scienziati scassinatori)
“Vogliamo sapere quali conseguenze devono aspettarsi le donne sottoposte a pesanti stimolazioni ormonali, e che cosa succede alle coppie che affrontano questo percorso con successo o meno”
Ma lo spirito critico che tenete così bene desto è forse incompatibile con l’informazione scientifica? Volete sapere: e chi ve lo impedisce? Quali dati credete che vi siano stati celati?
“Abrogare la soggettività del concepito ci interessava molto, e avremmo voluto poterlo fare, ma dopo aver letto il testo dei quesiti referendari abbiamo scoperto con grandissima rabbia che il terzo quesito, pubblicizzato come quello "in difesa dell’autodeterminazione della donna", abroga anche il divieto della diagnosi preimpianto, che a noi invece ad oggi preme mantenere”.
Questa è straordinaria. L’embrione è roba nostra, non ha una propria soggettività, ce lo fregano quando lo producono in vitro (ma com’è roba vostra, se non l’hanno ancora impiantato? Oppure lo slogan è: l’ovulo è mio e lo gestisco io?). E siccome è roba nostra, chissenfrega se è sano o malato. Anzi: non vogliamo sapere se questa roba nostra è sana o malata. E siccome siamo per l’autodeterminazione della donna, a na donna che volesse sapere se quella roba sua è sana o malata, noi vogliamo che sia vietato che lo sappia. Noi: le donne femministe e di sinistra, vietiamo che una donna faccia un esame all’embrione cui peraltro non riconosciamo alcuna soggettività. Però noi lo vietiamo, a quella donna. E così la rendiamo libera di decidere sul suo corpo. Straordinario: un capolavoro di spirito critico. Desto, desto, destissimo.
“Siamo giornaliste”
Aahhhhhhh!!
“Perché chiedere ai cittadini di pronunciarsi sulla bontà o meno di una singola tecnica come se fosse un problema giuridico o morale, mentre in realtà la guerra in corso è fra lobbies scientifiche e economiche contrastanti?”
Lo sapevo: le multinazionali
“Jacques Testart, uno scienziato francese molto progressista”
Si commenta da sola…
"La legge 40 proibisce la ricerca sulle cellule staminali embrionali e blocca l’avanzamento di importanti ricerche per la cura di gravi malattie".
Questa argomentazione ci indigna più di altre perché i cittadini vengono convinti che per ragioni misteriose la legge in vigore sbarri la strada alla cura certa e immediata di malattie come il diabete, il morbo di Parkinson e l’Alzehimer, diffuse e temute”
Sta scritto: BLOCCA L’AVANZAMENTO DELLE RICERCHE, non blocca le cure: e che cavolo!!!
"Molti e molte non si arrendono alla soluzione scientifica che viene loro proposta come unica possibilità, ma cercano altre vie”
Ma è proprio che la parola facoltà non rientra nel vostro vocabolario! Se passa il referendum sull’eterologa non si obbligano mica le coppie omosex (contro ci non avete nulla, e meno male) a ricorrere alla fecondazione assistita, se è questo che vi preme. Avete amici che si acconciano a loro modo: e chi gli impedirebbe di continuare a farlo?
"Ci piacerebbe seminare qualche dubbio"
Come no? A me però avete dato una certezza. E non vi dico quale: così rimanete in dubbio.

Un uomo

Voi lo sapete: Essere in due, il libro destinato a cambiare la storia della filosofia italiana, è apparso presso Oedipus edizioni. Mai sentite? Neanch’io (prima di pubblicare). Però, poi sì. E allora non posso non segnalarvi questo gustoso appuntamento sulla poesia contemporanea. Ad animarlo è l’immaginifico Alfonso Amendola, poeta lui stesso (lo si può ascoltare qua), studioso di cinema, teatro e arti audiovisive; scrive cose interessanti sul quotidiano L’articolo, ed anima il laboratorio politico Officina democratica, che organizza l’appuntamento di stasera (e che aveva proposto una serie di seminari e incontri in cui figuro anch’io – sul tema: "tecnica e politica" – ma di cui ho perso le tracce)

Bio-logica

Gran bel convegno a Salerno il 10 e 11 giugno, su Bio-logica delle religioni. La ritualità come soglia fra natura e cultura. Il capodivisione Tuzzi (io voglio bene, a quest’uomo) non ha mancato di pubblicare il programma. Nella mia consueta qualità anagrafica, figuro fra gli interventori, il che significa: pasto caldo gratis. Ma in realtà il 10 giugno ho ancora lezione a Sora, e l’11 sarebbe un sabato da strappare alla famiglia. Vedremo.

Buongustaio

Tempo fa il mio esperto di ciclismo di riferimento mi passa il testimone della catena di sant’antonio musicale che spopola in rete. Io rispondo come posso nei commenti. Siccome adesso anche il mio esperto musicale di riferimento mi chiede la stessa cosa, presumibilmente allo scopo di umiliarmi, non voglio sembrare troppo scortese e ripropongo le risposte, rivedute e corrette:

Volume totale dei file musicale presenti nel mio computer: lo ignoro. Tuttavia posso dirvi le immortali canzoni da me scaricate: pippo non lo sa, tre civette sul comò, i due liocorni, volevo un gatto nero, pippi calzelunghe, la tartaruga sprint, la sveglia birichina

Ultimo CD musicale che ho comprato: lo ignoro, lo ignoro proprio.

Canzone che sta suonando ora: nessuna. Ascolto il ronzio di una lampada alogena. Però un momento: quando ascolto qualcosa (e non è Radio Radicale) di solito vado sul canale All That Jazz, qua. Adesso c’è Nora Jones, Come Away With Me.

Cinque canzoni che ascolto molto ultimamente e che significano molto per me: Non ci sono cinque canzoni che ascolto molto ultimamente. Ripiego dunque sulla seconda parte della domanda: L. Dalla, Cara (ho avuto un’adolescenza infelice); F. De André Un malato di cuore (vedi sopra: e se qualcuno mi masterizza l’ultimo disco di Morgan che l’ha rifatta, e quello me l’ha stroppiata mi incazzo di brutto); Simple Minds, New Gold Dream (cioè: il liceo, passaggio dalla tutela musicale del fratello maggiore e dal cantautorato agli amici di scuola, e in particolare…ma non mi fate dire) I. Fossati, La costruzione di un amore (con mia moglie ce ne ho messo un po’).

Persone a cui passo il testimone: ai primi cinque che passano di qua (oppure a nessuno, così la finiamo)