Partenza alle ore 11.00. Arrivo a Napoli alle 11.45, dopo avere visto con grande soddisfazione, procedendo verso Nord, la coda autostradale di 4 km sulla CE-SA in direzione Salerno, e la coda di 1 km alla barriera di Mercato San Severino. La scelta di NON andare in Costiere amalfitana, contra il cognato, si rivela azzeccata. Meno di mezz’ora per raggiungere Castel dell’Ovo e parcheggiare: nessuna coda di traffico particolare. Nessun problema coi quattro bimbi (figli e nipoti). Visti ‘scugnizzi’ tuffarsi nel mare vietato di Napoli da cinque metri, con una profondità intorno al metro. Al pomeriggio, visita a Edenlandia: code lunghe alle diverse attrazioni, ma sopportabili. Rientro a sera in tre quarti d’ora, senza traffico. Un bilancio senz’altro positivo.
P. S. Dimenticavo il pranzo (in poco più di due ore) qui: cinque adulti han mangiato antipasto di mare, ditaloni al sugo d’astice, pezzogna, fragole, vino bianco del Tiburno, caffè. Quattro bimbi hanno bevuto acqua e mangiato inoltre quattro porzioni di penne al pomodoro, e dell’ananas. Nei commenti, indovinate pure quanto il tutto sia costato. Aggiungete poi il costo autostradale e tangenziale, la benzina (da Baronissi, provincia di Salerno, e ritorno), il parcheggio a Napoli (Santa Lucia) e ad Edenlandia, 20 euro per le giostre (il "bracciale dell’allegria"), qualche altro spicciolo per il secondogenito, caffè e gelato. Fatto? Ora domandatevi fra quanto tempo un ricercatore universitario può permettersi una giornata così. (Torno ai libri: è più prudente)