Il primo capoverso è stato scritto pensando a E. Husserl, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale.
Il secondo capoverso pensando a L. Wittgenstein, Tractatus logico-philosophicus.
Il terzo capoverso pensando a M. Heidegger, Essere e tempo.
Il quarto capoverso pensando a E. Levinas, Totalità e infinito.
Il quinto capoverso pensando a J. L. Nancy, Hegel e l’inquietudine del negativo e a C. Sini, L’origine del significato.
Il sesto capoverso contiene una contraffazione maccheronica della conclusione del Parmenide di Platone.
Il settimo capoverso utilizza un pensiero di Wittgenstein, ma mi piacerebbe che qualcuno vi scorgesse al fondo le parole di un santo, e di uno scomunicato. Modus diligendi, sine modo diligere (il santo); Nemo potest Deo odio habere (lo scomunicato).
(I capoversi li trovate su sacripante! Ringrazio Herr Effe per avermi invitato a contribuire al quarto numero della rivista. Spero, in mezzo a cotanto senso, di non aver sfigurato)