Angelo Bottone ci regala un testo del pacato Ministro Carlo Giovanardi, di cui si sentiva il bisogno. Il quale testo è costruito grosso modo così: l’embrione è un uomo ("un essere umano in divenire": ma anch’io sono "un essere umano in divenire": dunque, è un uomo). I promotori dei referendum chiedono che possa essere impiegato a fini di (non importa quali fini), dunque sacrificato per quei fini (non importa quali fini). Ne viene che i promotori (e gli scienziati, va da sé) sono come: gli schiavisti romani, gli schiavisti americani, i nazisti tedeschi. L’elenco è naturalmente estendibile a chiunque sacrifichi la vita di chiunque, a qualunque fine lo faccia. Ignaro di qualunque finesse, il ministro procede con geometrica coerenza. Uomo di cultura, Giovanardi sa che se passassero i referendum, suonerebbe – come scrive – la campana: ed egli salirà in montagna, imbraccerà il fucile, e muoverà guerra, perché non credo che Giovanardi possa vivere tranquillo alla bouvette di Montecitorio mentre schiavismo e nazismo prendono piede.
(Non c’entra il referendum, ma il ridicolo di scrivere che "Gesù Cristo incominciò a predicare che ogni uomo e ogni donna avevano caratteristiche uniche e irripetibili ed andavano rispettati in quanto tali, a prescindere dalla razza dallo stato sociale dalle condizioni di salute ecc., " è veramente imbattibile. Gli evangelisti si facciano da parte, e lascino che Gesù ne sappia insieme di biologia genetica e diritto costituzionale).
Se mettiamo sulla bilancia il “grumo di cellule”, le copertine dei diari o lo scimpanzè …,
direi che il fronte referendario non sta certo meglio.
luigipuddu
Può darsi. Ma non sto a discutere quale fronte stia meglio.
anche il riferimento a Ernest “Heminguay” non è male, ah ah! Il titolo del romanzo poi lo ricordavo più breve 😉 e invece il cialtrone governativo lo scambia con l’epigrafe dal sermone di Donne.
dunque, nella sventurata ipotesi in cui dovessi scegliere se salvare un bambino o due embrioni, dovrei salvare due embrioni?