L’intervista di Cacciari già linkata sotto contiene anche altri giudizi interessanti, sul versante di quel che sarebbe da fare:
“Sulle questioni di frontiera, dove si mescolano le dimensioni politica, etica, religiosa e addirittura [perché addirittura?] la coscienza di ciascuno, usiamo, quorum ego, un linguaggio vecchio, datato”
D’accordo. Io, per me, faccio quello che posso. Ma comunque. Poi però Cacciari ne trae questa esemplificazione:
“Noi cerchiamo di far ragionare sulla lettera della legge. Loro fanno il contrario”.
E qui sono un po’ meno d’accordo. Ovvero: non mi dispiacerebbe che anche col ‘nuovo’ linguaggio si curasse la lettera, e che si fosse tutti il più lineari possibili.
Però, ripeto, d’accordo su ciò che Cacciari vuol dire in sostanza. E cioè: un po’ più di passione, un po’ più di convinzione:
“Le vecchie ideologie sono finte e noi abbiamo pensato che fosse suonata l’ora anche per le convinzioni politiche. Invece il problema è trovare nuove idealità […]. Guardiamo Zapatero. Non c’è dubbio, è riuscito a dare l’immagine di un uomo che ha alcune sue convinzioni politiche. A prescindere dai giudizi sulle sue scelte, è un leader nuovo che appare mosso da convinzioni profonde e va dritto”.
Dicevo infatti: linearità. E allora io non prescinderei. Ecco, caro Cacciari, se vogliamo andar dritti, cominciamo a non prescindere.
Hai fatto apposta a citare Pasolini?
dopo aver perso una battaglia tutta “etica”, tutta idealità, passione, nobili sentimenti, e zero politica (che è un mestiere e richiede mestiere, mi risulta), il buon cacciari se ne esce con questa analisi. “Non basta il buongoverno – sì ma chi l’ha visto? – serve la passione”. Che acume.
Poi dice che la gente va al mare…
Nell’articolo porta l’esempio di Rutelli, che ad onta di calcoli e politichese ha preso una posizione chiara, e la scelta ha pagato. Ora, a prescindere dal giudizio su Rutelli, che se ha una qualità è la tattica – non starebbe dov’è – e semmai questa qualità esce rafforzata anche in prospettiva elezioni politiche (gli scissionisti forse ci penseranno 10 volte adesso), e a prescindere dal fatto che scommettere su un astenuto è davvero “robba forte”, mi pare un po’ comodo fare gli esempi favorevoli. Che mi dice di Fini? Che mi dice delle regionali?
(lo cosa più divertente sarebbe avere uno zapatero, e i teocon che gli organizzano un referendum contro su temi “etici”. sai che goduria contare la gente al casello… 🙂 )
No, caro tom: qual è la citazione di Pasolini?
“Come leggere Penna”, in “Passione e ideologia”:
“Resta l’aliquota maggiore: coloro che amano Penna, e, indulgenti, sorridono all’oggetto della sua poesia, prescindendone” (Pasolini mette la parola in corsivo), “magari con illuminata saggezza di laici o spirito di veri cristiani. Non è detto però che il loro modo di leggere Penna sia, in tali termini, attendibile. (…) Bisogna invece cominciare col non prescindere troppo, e col non essere troppo caritatevoli.”
E dunque:
“Resta l’aliquota maggiore: coloro che amano Zapatero, e, indulgenti, sorridono all’oggetto della sua politica, prescindendone, magari con illuminata saggezza di laici o spirito di veri cristiani. Non è detto però che il loro modo di leggere Zapatero sia, in tali termini, attendibile. (…) Bisogna invece cominciare col non prescindere troppo, e col non essere troppo caritatevoli.”
Grazie del regalo!
Io invece prescinderei. Glielo dico alla Totò: si convinca, prescinda.
Bernardo