Etsi o veluti si

Questo è il problema: la seconda pagina di Leftwing e la goccia kantiana.

4 risposte a “Etsi o veluti si

  1. Mi ha sempre colpito la cattiva traduzione dell’etsi deus non daretur: molti lo hanno reso con “come se Dio non ci fosse”, invece di “anche se Dio non ci fosse”. La differenza non mi pare sottile, anche per Ratzinger.
    geppo

  2. utente anonimo

    Bene, “prova troppo” anche Pascal, allora sono in buona compagnia.
    In quel “coraggio” che dovrei riconoscere [e che, sia!, riconosco], mi sembra di intravedere anche un retropensiero che ha molto di “controfobico”, che magari accomuna (nei loro commenti) atei devoti e non, … popperiani e spinoziani.
    Il vero pensiero di papa Benedetto, è opportuno citarlo “sine glossa”:
    “Il Papa [Wojtyla] parlava inoltre a tutti gli uomini, soprattutto ai giovani. Non abbiamo forse tutti in qualche modo paura – se lasciamo entrare Cristo totalmente dentro di noi, se ci apriamo totalmente a lui – paura che Egli possa portar via qualcosa della nostra vita? Non abbiamo forse paura di rinunciare a qualcosa di grande, di unico, che rende la vita così bella? Non rischiamo di trovarci poi nell’angustia e privati della libertà? Ed ancora una volta il Papa voleva dire: no! chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla – assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande.
    No! solo in quest’amicizia si spalancano le porte della vita. Solo in quest’amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo in quest’amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera. Così, oggi, io vorrei, con grande forza e grande convinzione, a partire dall’esperienza di una lunga vita personale, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita. Amen”.
    luigipuddu

  3. egli non toglie nulla e dona tutto: ma allora è facile!

  4. utente anonimo

    “La fede va da sé. La fede cammina da sola. Per credere c’è solo da lasciarsi andare, c’è solo da guardare. Per non credere bisogna farsi violenza, torturarsi, contrariarsi. Irrigidirsi. Prendersi al rovescio, mettersi al rovescio, riprendersi. La fede è tutta naturale, tutta alla buona, tutta semplice…” (Ch. Péguy).

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