Archivi del giorno: giugno 21, 2005

Geofilosofia

Questo blog, che non si fa mancare nulla, è dotato di blogmap. (Così come la vedete a destra, sembra che Baronissi stia da una parte, e io da un’altra. E in effetti è vero: la mia frazioncina, Aiello, sta un po’ più su, proprio a ridosso dell’Autostrada: quando andate in vacanza nel torrido sud, e superate la barriera di Mercato San Severino, e vi mettete in coda per l’approssimarsi dello svincolo Salerno-Fratte, io vi vedo sudare tra le lamiere dal comodo e fresco balcone di casa mia). (Se poi cliccate su Bloggers nearby, potete apprezzare un pezzo del più vasto mondo che mi circonda).

(grazie a papino)

Regulae

Che il libro fosse il contenitore di una scrittura torrenziale, secondo me, dalla mia recensioncina si capiva. Che fosse difficile farne il riassunto pure. Se poi io appartenga a qualche clan, vorrei saperlo: non si sta in un clan senza trarne vantaggi. Poi De Rienzo, che sta recensendo Perceber, e invitando pure i recensori a darsi dei criteri, stabilisce delle regole minime:  una storia (o più storie, ma ben intrecciate fra loro), una struttura, uno stile: ragazzi, non sta mica chiedendo la luna! Perceber, però, non soddisfa i criteri. Perceber, ahimè, non rispetta neanche queste elementari regole. Poi De Rienzo mena la mazzata definitiva: l’autore prima vomita di tutto nel libro e poi (poi: ex post) ci mette la mappa, segno che il libro non sta in piedi da solo. (Qui ho sbagliato: i lettori che han letto la mia recensioncina non sono stati informati che Colombati li avrebbe provveduti di una mappa. Il fatto è che io pensavo e penso che il libro sta in piedi anche senza. e sarei curioso di sapere se De Rienzo abbia davvero letto il libro consultando la mappa).

Ora, qualcuno (in questa discussione, ad esempio) s’è divertito a considerare quanti romanzi laureati soddisfino le derenziane regole, (che purtuttavia sono regole di buon senso: ne convengo). Qualcuno mette in dubbio che si vada da qualche parte con un’idea normativa di romanzo (io tuttavia non lo metto in dubbio). Io però ho da chiedere a De Rienzo uno sforzo in più: le regole minime non bastano. L’amministrazione di un condominio si fonda (quando si fonda) su regole minime, la morale si fonda su regole minime, la democrazia si fonda su regole minime, il metodo scientifico si fonda su regole minime, l’arte no, la letteratura no (e non la religione, e non la filosofia: il caro, vecchio spirito assoluto di Hegel!). Se De Rienzo mi porta un esemplare di scrittore che abbia una qualche sia pur minima ambizione letteraria, e mi fa vedere come quell’ambizione sia sostenuta dal rispetto delle regole minime, io riprendo la penna e stronco Perceber (anche se il Corriere non pubblicherà una seconda stroncatura). Altrimenti, stronco De Rienzo (e anche in questo caso il Corriere non mi ospiterà).