Archivi del giorno: giugno 29, 2005

Presentazioni

Ma dove poteva andare oggi pomeriggio un filosofo con bloggheresca fama di anticlericale? A un battesimo. E chi doveva trovarvi come padrino del battezzando, il filosofo con bloggheresca fama sinistrorsa? Ma è chiaro: il ministro (ex) Maurizio Gasparri! E a questo punto: chi gli dovevano presentare, se non la signora Gasparri? (Benone!)

"P-piacere"

"E’ la mamma". "Ah"

(Guardandolo bene in faccia e svecchiandolo un po’, mi son fatta l’idea, sicuramente sbagliata, che il giovine Maurizio sia – sia stato – un po’ come l’indimenticabile Robertino. Se non altro, le rispettive mamme paiono coincidere)

Ad Azioneparallela hanno fatto le scarpe

Qui 

(Se qualcuno pensasse che ragiono coi piedi, ora almeno lo può pensare a ragion veduta).

Per saperne di più

Le idee del filosofo Thibaud Collin (vedi post sotto) sono abbastanza estesamente esposte in questo sito (dal bel nome: glad to be a guy). Spicca in particolare la riflessione sulla strategia dei gruppi di pressione gay, colpevolizzare il senso comune (queste minoranze che colpevolizzano le maggioranze sono veramente insopportabili!). Spicca  la convinzione che si voglia distruggere la manière immémoriale dont les tres ont compris et vécu leur sexualitè (Collin confonde vita sessuale – che di maniere ne ha viste molte e molte se ne ricordano – e riproduzione. O meglio non confonde: adotta quella morale che pretende di calcare l’una sull’altra. La quale morale a sua volta è tutto meno che ‘immemoriale’). Spicca ancora l’interpretazione della rivendicazione nel senso di "une égalité indifferenciée" (che evidentemente per Collin si combatte lasciando allo stato la responsabilità di mettere un po’ di ordine fra i costumi sessuali dei cittadini e scegliere quelli che fanno al caso suo: al caso cioè dello stato e della sua moralità pubblica, e al caso del cittadino, che se lo lasci dire e imporre). Spicca ancora il timore di una trasformazione radicale della società (e qui Collin, che lascia intravedere la fine dell’Impero romano, colpisce duramente anche Mary Quant e la minigonna) 

Una risposta virtuosa a Zapatero

La affidiamo a Massimo Introvigne, che su Il Giornale (ripreso qui) scrive

"Lo stesso dibattito è in corso in Francia, e nelle ultime settimane si è concentrato sul matrimonio gay, un duro pamphlet del filosofo Thibaud Collin, ascoltato consigliere di Sarkozy, che ne ha subito preso le difese. Per Collin una società può sfuggire alla sua auto-distruzione soltanto se riposa su alcuni principi del «senso comune», accettati da tutti. Tra questi ci sono l’idea che uccidere l’innocente e rubare siano comportamenti criminali, il divieto della pedofilia e dell’incesto, e anche la nozione che un figlio sia tale in quanto ha un padre e una madre e che il matrimonio sia l’unione fra un uomo e una donna. Una democrazia è veramente tale in quanto rispetta questi principi, che sono condivisi dalla grande maggioranza dei cittadini ma nello stesso tempo costituiscono il retroterra etico su cui la stessa democrazia si fonda, così che il fatto che un governo sia stato eletto dalla maggioranza non gli consente di per sé di modificarli".

Il ragionamento (non c’è dubbio: è un ragionamento) non sarebbe però completo senza le righe seguenti:

"Oggi una rivoluzione ulteriore al marxismo, secondo il filosofo francese, ragiona nello stesso modo. Sa bene che la maggioranza è contraria al matrimonio degli omosessuali, e al fatto che due persone dello stesso sesso possano «avere» (per adozione o fecondazione artificiale) dei figli. Ma sostiene che questa opposizione deriva da una «falsa coscienza» indotta dall’«eterosessismo» (la convinzione della «normalità» dei soli eterosessuali) e dalla «omofobia»".

Zapatero è servito: questi principi morali sono intoccabili (Si noti la finezza di distinguere la maggioranza che condivide i principi morali dalla maggioranza che elegge Zapatero. Si noti l’arguzia di mettere nel lotto dei principi morali intoccabili quelli oggi non in discussione, e quelli che per questo mezzo si vuole elevare al medesimo rango. Si noti la conseguenza che dai tempi di Pierre Bayle non si udiva più: altro che atei virtuosi! Se non sei virtuoso non sei democratico).

P.S. Confesso l’ignoranza: chi è Collin?