Per saperne di più

Le idee del filosofo Thibaud Collin (vedi post sotto) sono abbastanza estesamente esposte in questo sito (dal bel nome: glad to be a guy). Spicca in particolare la riflessione sulla strategia dei gruppi di pressione gay, colpevolizzare il senso comune (queste minoranze che colpevolizzano le maggioranze sono veramente insopportabili!). Spicca  la convinzione che si voglia distruggere la manière immémoriale dont les tres ont compris et vécu leur sexualitè (Collin confonde vita sessuale – che di maniere ne ha viste molte e molte se ne ricordano – e riproduzione. O meglio non confonde: adotta quella morale che pretende di calcare l’una sull’altra. La quale morale a sua volta è tutto meno che ‘immemoriale’). Spicca ancora l’interpretazione della rivendicazione nel senso di "une égalité indifferenciée" (che evidentemente per Collin si combatte lasciando allo stato la responsabilità di mettere un po’ di ordine fra i costumi sessuali dei cittadini e scegliere quelli che fanno al caso suo: al caso cioè dello stato e della sua moralità pubblica, e al caso del cittadino, che se lo lasci dire e imporre). Spicca ancora il timore di una trasformazione radicale della società (e qui Collin, che lascia intravedere la fine dell’Impero romano, colpisce duramente anche Mary Quant e la minigonna) 

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