A proposito del matrimonio gay, e della legge oggi definitivamente approvata in Spagna.
In uno, tu scrivi di trovare condivisibile la rivendicazione del matrimonio gay. Benissimo! Partiamo nel migliore dei modi! Siamo dunque in due. Aggiungi che non per questo si deve ghettizzare chi è contrario. Perbacco: certo che no! Ma non credere che chi esce da un ghetto abbia come suo primo scopo quello di ficcarci dentro qualcun altro.
Dici pure che è un cambiamento assai rilevante. D’accordo, d’accordissimo. (Morale, sociale, simbolico: quello che vuoi: ma forse che i cambiamenti rilevanti non vanno effettuati perché sono rilevanti? Non mi pare, visto che sei d’accordo con la rivendicazione)
Il resto del tuo post c’entra con l’America di Bush, e posso lasciarlo perdere.
In due, a parte la riflessione sulla parola/simbolo matrimonio (e qui, nei commenti, tomgiartosio vi aggiungeva una piccola, istruttiva riflessione sulla parola patrimonio) c’è questa idea che il matrimonio non rientra fra i diritti civili individuali. Il matrimonio è un contratto sociale. Non so se condividi l’opinione di Sowell, che riporti, ma mi pare che dica meglio di altri che la società ha qualcosa da dire sul matrimonio perché è affidato ad essa il rinnovamento generazionale. Non mi è chiaro però cosa impedisci ad uomini e donne di sposarsi e fare figli, una volta che anche le coppie gay possano sposarsi. Neppure mi è chiaro, se il punto è il ripopolamento della società, perché non approvare entusiasticamente l’adozione gay. Il fatto poi che il matrimonio sia un contratto, i cui effetti vanno al di là degli individui che lo contraggono, è un buon argomento per legittimare un intervento dello Stato perché si sposino solo individui con Q.I. superiore: non è interesse della società che nascano figli belli e intelligenti?
Se il vero ostacolo è invece il fatto che non si darebbero ai figli padri e madri, e questo per i figli sarebbe un danno, bisognerebbe in primo luogo cominciare a discutere dopo essersi detti favorevoli a unioni gay a cui tutto si darebbe meno che l’adozione. In secondo luogo, bisognerebbe metterli tutti in fila questi bimbi di coppie gay che vivono male, che soffrono, e dimostrare che soffrono di più di quelli che hanno altre situazioni familiari difficili, o che vivono in un istituto per orfani, eccetera eccetera.
Ovviamente, rimane sempre da pensare: che paese è mai quello dove si sposano uomini e donne, uomini e uomini, donne e donne. E già: che paese è? Ma siamo di nuovo dalle parti dell’argomento del prelato spagnolo: Sodoma e Gomorra a Madrid (e a Bruxelles, e ad Amsterdam), che tu hai detto (qui, nei commenti) non essere il tuo.
In tre dici che “il fatto che gli omosessuali (o alcuni tra essi, o i loro rappresentanti) ritengano che il matrimonio sia un concetto del tutto indipendente dall’identità sessuale non implica automaticamente che così debba essere per chiunque”. Giusto. Ma rovesciabile: il fatto che x,y,z…n ritengono che il matrimonio non sia un concetto indipendente, ecc. non implica automaticamente che così debba essere per chiunque. E allora che si fa? Si sposa un punto di vista e peggio per i diritti individuali degli omosessuali? L’argomento è inoltre pericoloso, poiché è l’argomento con il quale si potrebbero negare a una minoranza diritti fondamentali (chi l’ha detto che gli ebrei possono accedere a cariche pubbliche? Chi l’ha detto che ne hanno la capacità? Il concetto di carica pubblica non è indipendente dalla razza: ecc.): meglio delimitare bene, l’uso di argomenti come questi.
Poi aggiungi cose che ti dovrebbero impegnare a dimostrare che la piena disposizione della propria vita affettiva non rientra fra le prerogative fondamentali di una persona (al punto che si potrebbe vietare ai mori di sposare le bionde senza ledere i diritti civili dei mori: improbabile, mi pare). Infine ritieni che la legge spagnola annulla la diversità. Questa è bella: no, consente alle diversità di esprimersi liberamente dentro la legge: allo stesso titolo. L’argomento è puramente ideologico e lo si vede bene dal fatto che si potrebbe parimenti dire anzi che attualmente la legge (per esempio italiana) consente solo matrimoni tutti uguali. Che noiosa uniformità! Perdonami, ma quella dell’uniformazione indiferenziazione livellamento è una vecchia sciocchezza che accompagna la progressiva espansione di liberalismo e democrazia dal loro sorgere.
Infine, mi sono ricordato perché non avevo ripreso i tuoi post: perché sul tuo blog non c’è possibilità di commento. Ignoro la ragione. Non la discuto. Ma mi piacerebbe condurre un dialogo nelle stesse condizioni (specie, quando mi citi da te). Ad ogni modo, e sia pure in fretta, questo è quanto.
Io ancora sto aspettando qualcuno che venga a spiegarmi in modo convincente (convincente per me: cioè senza chiamare a referente altro che la logica) perché dovrebbe interessarmi (fino al punto da dovere io far qualcosa per impedirlo o lasciare che lui lo impedisca anche a mio nome) che due omosessuali si sposino e allevino un figlio, visto che nulla può vietare loro di vivere more uxorio e di allevare insieme figli d’uno dei due o di entrambi (c’è qualche legge che vieti a due vedovi/e con relative proli di vivere sotto lo stesso tetto?). E dunque? Cos’è il “questo matrimonio non s’ha da fare” che l’Innominato grida con suon di tuono e che i suoi bravi ripetono come un’eco? Qual’è il problema vero?
Fai così, Malvino: supponi che nel nostro Stato fosse vietato il matrimonio agli abruzzesi; sostituisci “abruzzesi” a “omosessuali” nel tuo post; e avrai la risposta.
Mi scuso per il mio intervento a sproposito ad un precedente post: non ne avevo capito l’intento sarcastico. Per il resto, sono d’accordo con te su tutta la linea, riguardo a questo post.
Gil/sperando di non aver travisato anche questo 😉
tra le recchie e gli abruzzesi, effettivamente non so chi è peggio.
Ti dovevo una risposta, te l’ho data qualche post fa.
I tuoi argomenti sulla posizione di 1972 sono molto convincenti, e rispondono anche alle mie perplessità. Però mi convincono anche queste considerazioni di 1972 (seconda parte del post):
http://1972.splinder.com/1119088966#5068040
Boh.
Com’è la legge in Olanda, qualcuno lo sa?
Ma dopo tutto l’atteggiamento che in me prevale è quello di Malvino: perché dovrebbe interessarmi? Non vedo in alcun modo un danno per me o la società. Il resto sono speculazioni anche utili ma mi pare che nel merito siamo d’accordo.
ciao,
JimMomo
Gli aspetti in gioco sono tanti e articolati. Una cosa che ad esempio mi chiedo da tempo è perché Zapatero non abbia pensato ad un referendum per dare maggior forza e convincimento alla sua azione. Va bene che i sondaggi lo dicono appoggiato dalla maggioranza degli spagnoli, tuttavia non doveva essere proprio imprevedibile che la società si sarebbe divisa così nettamente di fronte a un cambiamento tanto rilevante. I risultati favorevoli di un referendum popolare da un lato lo avrebbero ulteriormente legittimato, dall’altro avrebbero contribuito a spuntare le argomentazioni più polemiche dell’opposizione cattolica.
Come dice giustamente Azioneparallela, ad un cambiamento rilevante quale è questo (sul piano morale, sociale, simbolico), non è detto che si debba rinunciare per il suo specifico carattere di rilevanza. D’accordo, però proprio quella rilevanza evidente avrebbe dovuto forse consigliare una gestione più oculata, attenta e partecipata del processo di cambiamento stesso, nell’interesse di una sua più ampia e pacifica accettazione e senza lacerazioni eccessive del tessuto sociale (obiettivo, quest’ultimi, tutt’altro che secondari di un sano governare).
L’impressione, invece, è che si sia voluti arrivare ad una sorta di “redde rationem”, una resa dei conti col passato (un po’ come è accaduto col super-frettoloso ritiro della Spagna dall’Iraq). Ma sappiamo che quando si parte così… si sa dove si comincia, ma non proprio bene dove si arriva.
Donatello – BlogGlob
“Ma sappiamo che quando si parte così… si sa dove si comincia, ma non proprio bene dove si arriva”.
Eh, già. Finisce che poi nascono vitelli con due teste e scompaiono le mezze stagioni… Ciance da zitella sul tram. Argomenti: zero. Un altro che ha tentato di metterci contro Zapatero e non c’è riuscito.
Scusate, dimenticavo di firmare: L.C.
L.C.? Ah già, La Certezza! Gli altri zitti!
Donatello – BlogGlob