L’opinione, anche l’opinione accompagnata da ragione, può essere vera o falsa. Il contrario di un’opinione non è la verità, ma ciò che non può essere né vero né falso. La parola poetica, ad esempio. La parola che riesce a ‘stare’ (H. G. Gadamer). Quando capitano fatti come quelli di Londra, si trova difficoltà (almeno: io trovo difficoltà) a dire la mia opinione (questa difficoltà ce l’ho sempre, in verità, ed è la ragione per cui adotto come regola di salute mentale di aderire al minor numero di opinioni possibili). Fatti come quelli di Londra non tolgono la parola, tolgono l’opinione (e danno una bella botta pure al blog, che è il campionario delle opinioni). (Perciò non è vero che la poesia non sia più possibile dopo Auschwitz: diventa, anzi, necessaria, come sapeva Celan).
Anche la sentenza di diritto, diceva Gadamer, ha stabilità (e non è né vera né falsa). Ed anche un comunicato ufficiale. Che è esposto non al rischio di essere falso, ma al rischio di essere vuoto e retorico (rischio che corre anche una poesia). Ma non è fortunato quel paese che non riesca a riconoscersi nei comunicati del suo Presidente in momenti come questo.
Capisco bene la difficoltà: e che sorta di opinione sarebbe davvero sensato esprimere? Le parole di Ciampi sono ragionevoli, ma anche retoriche, e nulla aggiungono a ciò che sappiamo già, cioè che in un mondo come il nostro l’aberrazione del terrorismo non dovrebbe sorprendere nessuno (sarebbe come un alcolizzato che si sorprendesse di avere sviluppato il diabete, dopo avere sempre detto di fregarsene del rischio di una cirrosi epatica). Il fatto è che la “libertà di coscienza” ha dei limiti assai stretti, e si basa su precisi privilegi di distanza dal bisogno e di accesso ad un’educazione e ad uno “stile di vita” adatti. Dunque non è proprio il caso di imbastire un discorso di buoni e cattivi. Quei terroristi sono il prodotto (marcio) di cause impersonali quanto uno tsunami. Impersonalmente andranno repressi, con simmetrica, o magari iper-compensata, brutalità (dipenderà dalla minaccia effettiva) ma senza che tutto questo ci consenta di sentirci troppo bravi e troppo buoni.
Quando accadono eventi di questo tipo (cioè quando prendono una spazio/tempo enorme sui media e nelle nostre coscienze, senza sapere se vi sia un rapporto di causa-effetto tra media e coscienze, e se sì quale sia la causa e quale l’effetto) la prima cosa che penso è questa:
“Il buon senso è la piaga peggiore del mondo umano”.
Il che porta a molto fraintendimento, ma fa lo stesso.
l’opinione, il pensiero, o qualsiasi altro nome ma e’ quanto ci si aspetta da te, quando parlavo di tempo disgregato senza futuro intendevo quello che gia’ ci e’ accaduto e che si ripropone oggi vorrei che oltre a incendiare le teste tu, in questo momento, con rabbia, orgoglio, tentando una risposta alla disperazione parlassi, scrivessi si tu proprio tu.
senior s
Fortunato il paese che non si riconosce nella retorica di Stato.
Bernardo, Bernardo
Sottoscrivo il detto di alderano…
sestoempirico
Non solo la poesia, è necessaria dopo Auschwitz.
Anche la preghiera, che inizia dove quella termina (cfr. Luzi).
luigipuddu