Archivi del giorno: luglio 9, 2005

La bellezza dei blog

E’ che sono compatibili con la cura dei bambini (che invece non è compatibile con lo studio). Sicché bighellono. E trovo, corredato (mentre scrivo) da duecentosessantaquattro commenti, questo mirabile post di daw: che si chiede se, in caso di attentato in Italia, l’opposizione si stringerebbe attorno al Presidente del Consiglio. Il caso vuole che la mia precocissima figlia stia proprio adesso recitando il condizionale : io sarei, tu saresti, egli sarebbero, noi saremo, voi sareste, essi ? Ora, io capisco che mia figlia ci si diverta, ma i duecentosessantaquattro più daw?

(Ho pronte duecentosessantaquattro questioni al condizionale per ciascuno dei commentatori che passasse per questo blog. Sia chiaro, però: la mia è solo invidia).

Aggiornamento: nel frattempo, i commenti sono giunti a 290. Ho accuratamente resistito alla tentazione di leggere anche un solo commento, ma non a quella di contare quante persone animano una così fitta discussione.  Ebbene: sono diciotto (più daw). Se poi togliamo dal numero quelli che hanno lasciato un solo commento – se non erro, cinque – otteniamo il seguente risultato: tredici persone hanno scritto duecentottantacinque commenti. Duecentottantacinque in tredici. Più daw (daw più di tutti). Secondo me, la piattaforma del cannocchiale dovrebbe intervenire con una multa.

 

Stilos/2

Sossio Giametta (studiosissimo di Nietzsche) comincia così: "Un caso ancora più chiaro di quello di Heidegger, in cui la responsabilità politica va ricondotta più che a singole enunciazioni politiche alla dottrina pura, è quello di Nietzsche. Nietzsche non fu mai un pensatore politico. Fu anzi sempre un antipolitico". L’inizio non mi entusiasma, perché non mi entusiasma l’espressione ‘dottrina pura’ (specie se applicata a Nietzsche), e perché in generale sarebbe buona norma non limitarsi mai – per Nietzsche come per nessun altro – a singole enunciazioni.

Poi Giametta prosegue, citando per esempio Colli: "Nietzsche sputa sulla politica" e Croce ("tornato agli onori della cronaca": ma è un complimento, per un filosofo, finire in cronaca?): Nietzsche pseudo-filosofo, filosofo che era poeta. Quindi Giametta aggiunge di suo: "Ecco cos’era Nietzsche. moralista, alunno della grandezza, educatore, psicologo, diagnostico della décadence, profeta della crisi e poeta tragico". Insomma (sembrerebbe): tutto, ma non filosofo. Pseudo-filosofo, appunto (il che significa dar subito torto a Nietzsche quanto all’idea di filosofia in forza della quale lo si espunge da essa).

Infine Giametta dice: Nietzsche incarna non una crisi poliica, ma una crisi di civiltà, da cui conseguono "con la forza della fatalità, tali e tante conseguenze politiche. Le sue enunciazioni politiche sono innumerevoli e inequivoche, ma se non fosse stato per la dottrina pura [di nuovo la dottrina pura] esse sarebbero rimaste inefficaci". Qui non mi è chiaro che cosa Giametta intenda per efficacia, in che modo quelle enunciazioni, ben sostenute dalla dottrina pura, sarebbero state efficaci (in ogni caso, c’era la forza della fatalità: e dunque). Però la conclusione di Giametta è netta: riassunta la dottrina pura, "Nietzsche diventa il costruttore di quello che sarà il cuore teorico del fascismo. E’ questo il suo traviamento".

Perbacco! Giametta cita Losurdo e gli rimprovera la lettura di Nietzsche totus politicus. Però fa di Nietzsche il costruttore di quello che sarà il cuore teorico del fascismo (grazie alla dottrina pura, mica alle singole enunciazioni).

Chapeau!

Stilos/1

"Gentile lettore, in qualsiasi comune d’Italia si trovi, prenoti la sua copia di Stilos presso un edicolante di fiducia. Sarà certo di non perderla e di riceverla puntualmente".

(secondo riuscito tentativo di trovare il giornale. Pieno di cose interessanti e alcune anche blogghesche. Seconda pagina con Sergio Garufi e Benedetta Centovalli sul terremoto a Nazione Indiana – che intanto è ripartita. Spalla di Andrea Carraro su Piperno. Terza pagina con intervista a Paolo Nori, e lettura di Seia Montanelli. Quarta pagina con Tettamanti e, brevemente, Genna su Colombati. Quinta pagina con intervista a Benni e ancora Benedetta Centovalli dal Giappone. Sesta pagina su Tullio Pironti. Ottava con Tiziano Scarpa e un suo inedito – più Pinketts. E qui mi fermo, perché c’è un po’ di filosofia)

Pubblicità (il post più lungo del mondo)

Tutti i programmi del corso di laurea triennale in filosofia dell’Università di Cassino, a cura del capodivisione.

P. S. (E a proposito di vita universitaria, a Scienze della comunicazione, esame di Filosofia e teoria dei linguaggi, a giugno si sono presentati allo scritto circa 180 studenti. promossi, poco più di quaranta. Domanda: se a luglio, cioè meno di un mese dopo, l’esame si svolge secondo le stesse modalità e sugli stessi argomenti, e se sostenere nuovamente la prova non comporta alcuna penalità in caso di mancato superamento dell’esame, e se l’esame è comunque obbligatorio, quante persone bisognerà aspettarsi che sostengano la prova? Cento, centocinquanta? Beh, si sono presentati in 40 circa. E gli altri 100? Se a giugno avevano studiato, perché non provare anche a luglio? E’ l’esame difficile, o sono gli studenti assai poco studenti?)