"E’ caratteristico della forma mentisi di Warburg che egli presenti spesso i suoi scritti come contributi a scienze ancora da fondare. Anche il suo grande studio sulla divinazione nell’età di Lutero è presentato come un contributo al ‘manuale’ tuttora mancante Della servitù dell’uomo moderno superstizioso che dovrebbe essere preceduto da un’indagine scientifica, anch’essa incompiuta, su Il rinascimento del’antichità demonica nell’età della Riforma tedesca. In questo modo egli riusciva, da una parte, a includere nei suoi scritti una tensione verso il proprio autosuperamento che è una delle non ultime ragioni del loro fascino e, dall’altra, a far apparire il suo progetto globale attraverso una sorta di ‘presenza per difetto’ che ricorda il principio aristotelico secondo il quale "anche la privazione è una forma di possesso" (G. Agamben, Aby Warburg e la scienza senza nome, in Id., La potenza del pensiero, p. 128).
Non vi pare che lo stesso possa dirsi di Agamben stesso? Non sta parlando Agamben dei suoi stessi libri, e specialmente di quest’ultimo? (Mancavo di dire che il saggio citato è apparso la prima volta nel 1975)
A proposito di libri, preparati che a settembre esce l’OTTAVO volume di “Figure dell’encilopedia filosofica” di Sini. Ma solo per noi milanesi, alla libreria CUEM dell’Università (così come per il SETTIMO volume uscito l’anno scorso – per il NONO e ultimo volume dovremo invece aspettare il 2006). Argomento del SETTIMO: Filosofia ed economia. Ho seguito il relativo corso di lezioni, e ti assicuro che è una figata.
Ciao,
Sini-stro
P.S.: mi chiedo come farà Sini ad aggiungere questi tre volumi agli altri sei (dovrà quanto meno riscrivere l’introduzione, chissà se i conti cabbalistici poi gli tornano…!).