Anticristiani/4

Anche Camillo si è occupato del carattere "anticristiano" del terrorismo islamista (13 luglio, senza permalink). Gli ho mandato questa email:
 
Se capisco: altro che gaffe! Bin Laden ha scritto dappertutto che la guerra è contro crociati ed ebrei (ed apostati)! In effetti, hai ragione. Ma questo cosa significa: che è una guerra anti-cristiana, o una guerra contro gli infedeli? E un pagano, un agnostico e un ateo sono abbastanza infedeli pure loro per sentirsi sotto attacco o possono stare stare tranquilli? E un ateo? E la propaganda islamista non vende come merito della resistenza musulmana in Afghanistan la caduta dell’atea URSS? E perché allora devo dire che gli attentati sono anticristiani se hanno di mira: ebrei, pagani, atei, apostati (ma immagino pure i buddhisti, non vedo perché no)?
 
Aggiungo che in tutt’altro senso Sodano ha spiegato l’aggettivo: come "contrario allo spirito (alla dottrina, alla morale) del vangelo".
Anch’io ho trovato da ridire. Questo: che anti-umano è più AMPIO di anti-cristiano. Conservare questa maggiore ampiezza non è una brutta cosa, mi pare.

20 risposte a “Anticristiani/4

  1. Ohibò: se cristiano è l’uomo che prende coscienza di essere Dio (e che ogni uomo lo è o lo può essere), come puo’ essere inferiore all’uomo in senso generale?
    Il fatto gli è che si tratta di sinonimi (anche se l’uomo in senso generale non lo sa!)
    (perché, allora, non anti-buddhista? non anti-islamico? non sono ferrato in materia: ma per le altre religioni l’uomo è equiparato al dio?)
    (ovviamente sono questioni molto più complesse di quanto possa provare a fare un umile analfabeta e per di più in un commento, seppur a un post di Azioneparallela…)
    ciao, ezio

  2. se è per questo gli integralisti ammazano anche i musulmani

  3. Gli atei occidentali, che lo vogliano o no, sono di cultura cristiana ed è così che li vedono gli integralisti islamici. Mica ti vengono a chiedere se vai a messa: sei nato in Italia e tanto basta. Per loro sei cristiano.

    Quanto all’aggettivo, in che cosa “cristiano” è meno umano di “umano”. Un tempo il sostantivo “cristiano” era addirittura sinonimo di “essere umano” (e per la cultura popolare lo è ancora). Ed era un termine che non aveva nessuna accezione confessionale 🙂

  4. Gli atei OCCIDENTALI: e gli atei giapponesi?
    Un tempo cristiano era sinonimo: un tempo…

  5. Buon Dio, che questioni di rara profondità!
    Certamente: anti-umano è più ampio di anti-cristiano ma, d’altra parte, poiché dire che una cosa è anti-cristiana non nega che sia anche anti-umana, tutto questo gran parlare mi pare più che capzioso. Anche perché, tra l’altro, non tiene conto del punto di vista, ovvero del mittente, che è, appunto, un cristiano (è ancora possibile dirsi cristiani e parlare da cristiani o bisogna chiedere il permesso a Scalfari?).
    Nel rilevare poi quanto l’episodio abbia attirato l’interesse di relitti radicali antropomorfi come il povero Mal(vino) dei Primitives, deduco senza ombra di dubbio di essere in presenza dell’ennesimo esempio di una parruccona e decadente sofistica anticlericale giunta davvero alla frutta.

    Bernardo

  6. Bernardo, lei può scrivere il suo pensiero al netto delle considerazioni gratuite che lo appesantiscono per diverse righe? Lei crede che il Primate d’Inghilterra farebbe bene a definire anti-anglicani gli attentati di Londra? Tutto quel che lei ha scritto lo richiederebbe.
    Per il resto, convengo di non riuscire ad andare a fondo come lei. Forse Lei ha un bel po’ di zavorra che glielo consente.

  7. Caro Massimo, forse io sarò “zavorrato” ma lei, quando smette di fare il filosofo e inizia a fare il militante anticlericale scalfariano, rischia l’evaporazione, come il suddetto maestro.
    E come in questo caso.
    Le faccio notare, infatti, che il Primate d’Inghilterra avrebbe potuto definire gli attentati “anticristiani” esattamente come Sodano. “Antianglicani” non c’entra nulla, dal momento che Sodano non ha parlato di attentati “anticattolici”.

    La riverisco,

    Bernardo

  8. Si trattava di ampiezza: antiumano è più ampio di anticristiano, Lei conviene. Anticristiano è più ampio di antianglicano (e, certo, di anticattolico): se dunque dire che una cosa è anticristiana non è negare che è antiumana, dire che è antianglicana non è negare che è anticristiana (of course) e non è negare neppure che è antiumana. Con il suo argomento (che teneva conto del mittente – che è anglicano nel caso del primate) Lei dunque non avrebbe potuto trovare nulla da ridire se il primate avesse definito antianglicani gli attentati.
    Ci siamo intesi?
    (Ma Lei non vede da quel dì che il problema non è che anticristiano non NEGA che gli attentati non sono antiumani, ma che, proprio per la maggiore ampiezza che include un’umanità non cristiana, ma per esempio politicamente ‘occidentale’ – il Giappone – non AFFERMA che sono antiumani.
    Io, evaporando, lo vedo; lei zavorrato, no).

  9. Ci siamo intesi eccome.
    Le ho solo fatto notare che l’affermazione di Sodano sarebbe stata congrua anche per il Primate, tutto qui.
    Detto ciò: certo, se il Primate avesse definito gli attentati di Londra antianglicani non avrei avuto in via di principio nulla da eccepire (anche se si sarebbe dovuto dimostrare perché antianglicani – o anticattolici – e non solo anticristiani, cioè “cosa” degli attentati colpiva nello specifico le singole confessioni cristiane: tale distinzione, invece, non sussiste evidentemente nel rapporto tra la maggior ampiezza dell’antiumano rispetto all’anticristiano), così come non avrei avuto nulla da ridire se qualcuno avesse definito gli attentati di Londra antibritannici o addirittura antilondinesi, dal momento che i due aggettivi sono pertinenti anche se non esauriscono l’avvenimento.
    Come le ho detto, sono in linea di massima d’accordo con lei: antiumano è senza dubbio l’aggettivo che meglio si addice all’evento.
    Ciò non toglie che sia adeguato da parte di un cristiano considerare e definire il medesimo evento anticristiano, dal momento che lo è.
    Proprio per questo mi stupisce la presente polemica che, nella sua capziosità, denota solo un malevolo intento anticlericale, tanto banale quanto obsoleto.
    Temo, caro Massimo, che lei, evaporando troppo, finisca per trovare solo l’aria fritta.

    Bernardo

  10. “Anti-umano è l’aggettivo che meglio si addice all’evento”: il Papa ha impiegato due versioni del telegramma per trovare l’aggettivo che meglio si addice all’evento.
    (il resto è aria fritta, sono d’accordo).

  11. Beh? Tutta questa tirata solo per ribadire qualcosa che è già evidente?
    Non è credibile.
    C’è dietrologia e, dietro la dietrologia, la volontà di sputtanare tutto ciò che viene dalla chiesa (un po’ alla maniera di Mal-vino dei Primitives). In una parola: anticlericalismo. C.v.d.
    A proposito, papa o non papa, detto fra noi, Harry Potter è una cagata pazzesca.

    Bernardo

  12. Caro Bernardo, se lei mette c.v.d. quando finisce gli argomenti e passa alla dietrologia, siamo a cavallo.

    p.s. Detto tra noi, non ho mai letto Harry Potter

  13. No, caro Massimo, ho solo rilevato che quattro post per dire che “antiumano” è l’aggettivo più pertinente alla cosa e per discutere il fatto che nella prima versione del telegramma del papa c’era scritto “anticristiano” (come se questo avesse rilievo dal momento che, come ho detto, utilizzare “anticristiano” non è comunque improprio da parte di un cristiano), mi pare un eccesso di zelo difficilmente spiegabile con l’evento in sé.
    D’altro canto, il fatto che lei non perda occasione (ora tocca all’arcivescovo di Vienna) per criticare ogni evento che coinvolga in qualche modo la chiesa cattolica è un fatto. E questo io lo chiamo anticlericalismo. Roba vecchia, rottamata da un bel po’. Tutto qui.

    Bernardo

  14. Quattro post sono meno degli articoli apparsi sulla stampa, e solo il doppio delle stesure papali del telegramma.
    (Anticlericalismo? Faccia pure. Evidentemente, a me interessa il merito, a lei interessano le etichette)

  15. I giornali, diceva Carmelo Bene, sono carta straccia che ha smarrito la via di casa.
    Etichette? Non nego di avere una qualche propensione al nominalismo ma, scherzi a parte, non credo che lei abbia ragione.
    Le faccio un esempio: ogni tanto il nostro beneamato Diderot all’amatriciana – E-un-genio Scalfari – ci delizia con qualche editoriale nel quale non mancano mai, dico mai, perle di saggezza e ragionamenti raffinatissimi.
    Beh, caro Massimo, io non l’ho mai vista sollevare un solo appunto in materia. Possibile che Scalfarotto per lei non scriva mai una bella minchiata (e lo fa ogni volta che scrive, garantito, fosse anche la lista della spesa)?
    Però se il papa dice di portare le mutande rosa, eccovi lì tutti a dissertare sul reale intento di sberleffo omofobo, sulla falsa innocenza del rosa in sé e magari sui preti pedofili.
    Forse io bado troppo alle etichette, caro Massimo, ma se lei va in giro con la t-shirt “CLORO AL CLERO” non posso fare a meno di vederla. 🙂

    Bernardo

  16. Non leggo un editoriale di Scalfari da almeno un anno, se proprio vuol saperlo.

  17. Difficile inserirsi in cotanta disputa… Voelvo dire sommessamente che io pure penso – e avevo omesso di dirlo – che era piu’ opportuno “antiumano”, tanto per Sodano non avrebbe fatto differenza. Ecco: ci troviamo sul più “opportuno” (così traduco il “meglio si addice all’evento”).
    Quanto al fatto sono sinonimi, non sono sinonimi, è il succo della diatriba tra chi – in astratto – è copnsapevole di conoscere la verità e chi pensa che la verità non sia conoscibile. Meglio di me puoi sviluppare il tema (ma non ti invito certo a farlo, oggi, domenica 17 luglio, con questo caldo!). Io mi limito ad osservare che chi conosce la verità è per questa sua caratteristica malvisto, suscita antipatia, dispetto (il che è mi pare puerile). Ma come si deve comportare l’umile conoscitore della verità? A parte,dico, il rispetto e l’amore per chi a suo giudizio non ha la fortuna di conoscerla?
    Ecco, è un problema di comportamenti, di opportunità, non si essenza delle cose (per chi possegga la verità – e non dico solo quella della fede, s’intende)
    ciao,
    ezio

  18. Ezio, ti sei inserito così bene che ti ho dedicato un post ad hoc!

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