Archivi del giorno: luglio 16, 2005

Che tempi!

Capisco perché un Papa teologo: ormai siamo al Prosblogion!

Quel che veramente vale

In auto, ieri. Litigio, musi, pianti
Volete cantare? No. Volete giocare? No. Volete mangiare? No. Volete andare al parco? No. Volete darmi un bacio? No. Volete dire no? No. Allora volete dirlo? No. Però l’hai detto. Allora: volete dire no? Sì! Allora perché hai detto sì se volevi dire no? …
 
Papà, le domande trabocchetto non valgono. (Fine litigio, fine musi, fine pianti)

Bodei e il compimento

Intervista a Remo Bodei sull’Unità. Risale quasi ad un mese fa, ma vale la pena rileggerla. Ve la sbocconcello: "l’ideologia da contrastare è quella che eleva a dogma la lotteria naturale. E che respinge ogni intervento sulla natura come illecito" (a proposito dei referendum); "E però dietro la tolleranza e dietro la democrazia che vi si associa, affiora non già un valore debole. Bensì assoluto: il valore della compatibilità dei valori. L’idea di uno spazio neutro, laico e non anticristiano. Dentro il quale tutti possono stare, a certe condizioni di riconoscimento reciproco" (a proposito della ‘dittatura del relativismo); "La forza dei laici non sta tanto nella tolleranza, termine ormai inadeguato, quanto piuttosto nella capacità di creare uno spazio pubblico di confronto. Tra tutti coloro che hanno credenze e convizioni diverse. Perciò siamo fermamente tenuti a difendere tale spazio pubblico" (a proposito dei presunti debolismi della cultura laica); "Prendiamo l’anemia falciforme di Falconi, malattia fino a ieri incurabile. Ebbene negli Usa, grazie alla fecondazione artificiale, è stato fatto nascere un bambino con il cromosoma di quella mlattia riparato. In seguito dal bambino è stato prelevato il midollo osseo, per curare con successo la sorella affetta da quella malattia. È nazismo questo? È eugenetica? No. Quel che è inaccettabile invece è l’idea sacrificale che la sofferenza vada accolta come tale, senza la pretesa di voler alterare i verdetti della lotteria naturale" (a proposito…beh: si capisce a che proposito).

Infine (ma c’è ovviamente dell’altro, nell’intervista):  "è innegabile che dopo Gramsci e le antropologie materialiste del 900, non si scorga ancora una concezione compiuta dell’uomo dotata di una sua coerenza. Si indossa un vestito filosofico di Arlecchino e la “tolleranza” e l’eclettismo non bastano". Qui dico: "dopo Gramsci" è un gentille omaggio alla testata che intervista Bodei. Ma soprattutto: nessuno pensa che in filosofia basti l’eclettismo, ma il problema per la filosofia non è oggi una "concezione compiuta dell’uomo", ma cosa significa compire una concezione, e se l’uomo senza compimento sia necesseariamente un Arlecchino

Termitai digitali

I blog rinnovano le forme di “testualizzazione del sè”; producono identità digitali "secondo un registro polifonico e polimacchinico”, giuste le intuizioni di Guattari; costituiscono “uno degli elementi della messa in crisi del regime industriale di scambio dei beni simbolici”; “partecipano alla distruzione delle vecchie fabbriche di sogni”
 
(Il testo dell’articolo di Laurence Allard non è ancora disponibile en ligne, ma sembra un aggiornamento del vecchio detto napoletano:
dicette o’ pappece ‘nfacci’ a noce: “Damme ‘o tiempo ca te spertoso” – disse il tarlo alla noce: “assegnami una congrua quantità di tempo e, perforandoti, ti attraverso da parte a parte)