Cosa facevo dai 13 ai 15 anni? Non è una domanda fondamentale, ma poiché, per ridere di ffdes, bisogna che me lo domandi, me lo domando. A 13 anni facevo (subivo) il terremoto: quello dell’Irpinia. Quando ho cominciato a insegnare a scuola, e ho incontrato gente nata dopo il 1980, ho realizzato per la prima volta il senso esatto di: ‘appartenere a un’altra epoca’ (mondo, generazione). A 15 anni invece facevo il Mundial, quello di Spagna. Quando ho cominciato a insegnare a scuola, e ho incontrato gente nata dopo il 1982, ho realizzato per la prima volta il senso esatto di: ‘appartenere a un’altra epoca’ (mondo, generazione).
Rimane il da qui…a lì. Ebbene, giocavo a scacchi, cominciavo a studiare filosofia (spizzichi e bocconi di Nietzsche e Platone). E rimandavo drammaticamente ogni genere di educazione sentimentale agli anni che sarebbero venuti (ora non mi chiedete quanti).
(Caro ffdes, negli scout ci sono entrato a nove anni e uscito a nove anni e tre mesi: non facevano per me).
Io non ho il terremoto, ho altro (di un po’ meno traumatico). Ho il Mundual, naturalmente, e gli stessi paletti cronologici per basirmi dell’appartenenza. In mezzo, meno filosofia di te (io la scoprii come da programma in terza superiore), mano scacchi (io andavo di basket, wargames e giochi di ruolo), più educazione sentimentale (a quel che dici). E negli scout io mai, nemmeno i tuoi tre mesi (gli scout non facevano nemmeno per me, erano LE scout che…).
Condividiamo il terremoto (il mio in Friuli, avevo 12 anni, paese distrutto) e naturalmente il Mundial (che estasi!). Ciao
ho fatto anch’io quel terremoto, e chi se lo dimentica. mi sa che siamo coetanei…
Non parlatemi di quello che ho fatto io dai 13 ai 15 anni!
e.
Ezio, o ne parli tu, o non vedo come potrei parlarne io!
Inventa. sarebbe comunque meglio.
Dico solo che erano gli anni dal 1973 al 1976: manco i mondiali ci sono stati di bello.
ezio