E qui comincia il bello. Un corteo di macchine si inoltre nella campagna sorana, dove il classico ristorantone per matrimoni (ma vedeste, con la piscina!) accoglie tutti gli sponsor – cioè i commercianti di sora, oltre al solito tavolo delle autorità. A fianco c’è il mio tavolo: un paio di colleghi, tre giornalisti e il Direttore artistico. Io attacco il mio tormentone preferito di questi giorni: (sul motivo di 8 e mezzo) voglio Flavia Vento, l’anno prossimo, Direttore, mi inviti la Vento? Un collega vuole la Bellucci, ma io pretendo che dichiari prima la sua predilezione per i filosofi. La collega di matematica propina giochini logici. Il redattore de Il tempo è punto da vaghezza e vuole iscriversi a Scienze della comunicazione. Lo dissuado vigorosamente, cercando di dirottarlo su Filosofia. Ii miei argomenti gli sembrano buoni, ma intanto c’è agitazione al tavolo delle autorità.
Trilli di telefonino. Il sindaco è palesemente rabbuiato. Intorno, molti si alzano, si allontanano per parlare al telefono; ritornano. Un telefono arriva al nostro tavolo, per il Direttore artistico. E’ la questura: il commissario. Che succede? Scandalo! In piazza, volano fischi, proteste, grida di vergogna: troppe nudità! Sospendete la proeizione! Fermate il film! Ci sono i bambini! Il commissario intima al telefono: o sospendete la proiezione, o fioccano le denunce. Pe-na-li! Il Direttore impallidisce, s’incazza, mentre il sindaco sa di essersi giocata la già difficile rielezione. C’è un po’ di scaricabarile: il sindaco sul direttore, questi su Ornella Muti: ha scelto lei il film. (Poi: ma dove siamo? Ma in che paese viviamo!) Io gli suggerisco invece di non sospendere la proiezione: di beccarsi le denunce, di salire sul palco e farsi bersagliare dai pomodori, se possibile di finire in carcere! E’ la grande occasione!
Ahimè, prevale il buon senso (diciamo così). La proiezione viene sospesa (intorno alla metà del primo tempo: figuriamoci se arrivavano alla castrazione di Depardieu! La castrazione in piazza! O misericordia!). Tutti di corsa a Sora, in piazza! La presentatrice, con iridescente abito al quale mancano solo le lampadine, non si perde d’animo.(Io mi aspettavo una piazza ondeggiante e furiosa, e invece son lì tutti buoni). Si leva qualche buuu! La presentatrice chiama la Muti. Applausi. Deboli, timidi, ma applausi. Chiama i politici: a uno a uno. Nessuno si fa vivo. Se la squagliano. Li chiama tre volte: per nome. Niente. Ad ogni invocazione, partono i fischi (ma molto civili, per carità). (A me spiace solo che il Moige non abbia una sezione a Sora).
Ma Ornella Muti (qui me ne innamoro) prende a sfotticchiare un po’. Alla presentatrice che chiede alla bellissimaOrnella, alla fantastica Ornella, alla inarrivabile Ornella, di far pace con il pubblico lei risponde: beh, perché, per cosa? Per il film, fa lei. Cosa aveva che non andava, il film? Chiede Ornella. Beh…Beh cosa? E il Sindaco dov’è? Beh… E il senatore dov’è? Beh… La brava presentatrice chiama un po’ tutti, dal gioiellere al profumiere, ma i politici, loro, non salgono. Niente autorità, per quest’anno.
E io per l’anno prossimo voglio Flavia Vento.