“Infatti, anche ammettendo che avessi trovato qualcosa che interviene in tutti quei casi del comprendere, – perché il comprendere dovrebbe essere questo qualcosa?”
L. Wittgenstein, Ricerche filosofiche, § 153. (Il convegno)
“Infatti, anche ammettendo che avessi trovato qualcosa che interviene in tutti quei casi del comprendere, – perché il comprendere dovrebbe essere questo qualcosa?”
L. Wittgenstein, Ricerche filosofiche, § 153. (Il convegno)
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"Detto in modo molto succinto, il caso di V. Z., casalinga italiana di 66 anni, testata ripetutamente da Mondini e Semenza per anni, mostra che una lesione cerebrale specifica può gravemente compromettere la nostra capacità di riconoscere oggetti in genere e volti umani in genere, ma non la capacità di riconoscere Silvio Berlusconi. E’ come se il volto del premier fosse stato inciso nel cervello in un suo canale particolare, in un formato speciale, diverso da quello ordinario degli oggetti e da quello pure ordinario, ma separato, dei volti". "Si noti che l’episodio avveniva nel 2001, in piena campagna elettorale. Però sei mesi dopo V. Z. ancora riconosceva Berlusconi, a dispetto di un ulteriore peggioramento del suo stato neurologico". (Corriere online: l’articolo ha la firma illustre di M. Piattelli Palmarini: chissà se a Trieste se ne parlerà).
(Non so chi debba preoccuparsi di più: Prodi, la psico-fisiologia della percezione e le neuroscienze in genere, il marito della signora, la moglie di Berlusconi, gli italiani tutti, Bondi, Emmanuel Levinas).
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Sul Corriere, Claudio Magris ha presentato il convegno che si terrà a Trieste sul tema "Neurofisiologia del cervello e libero arbitrio" (qui l’intervento di Magris). Sul tema, è molto interessante questa pagina di POL..IT dedicata a W. Freeman. Ecco, appunto: uno che si chiama Freeman forse saprà rendere accettabile e consistente la nozione di libero arbitrio. Che sarebbe l’unica domanda che io porrei al convegno triestino.
(Magris invece, non credo abbia di questi problemi, a Magris interessa "cosa avviene nel nostro cervello – e in quale parte e secondo quali processi – quando prendiamo una decisione, quando decidiamo fra un sì e un no. È necessario saperlo, per poter dar ragione a Lutero o a Erasmo nella loro drammatica disputa sul libero arbitrio. L’illustrazione di quei meccanismi non nega affatto la libertà ma anzi la mette in risalto, perché mostra come funziona").
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