Archivi del giorno: ottobre 17, 2005

Andiamoci piano

"E’ possibile avere «cellule staminali etiche», cioè embrionali ottenute senza distruggere gli embrioni e senza quindi sollevare problemi di carattere morale": il Corriere dà notizia delle tecniche che scienziati americani avrebbero messo a punto per prelevare cellule dall’embrione senza provocarne la perdita. Finora "sono state sperimentate solo nei topi, ma il prossimo passo sarà verificarne l’applicabilità su embrioni umani".

Il prossimo passo? E dove lo trovano un embrione sul quale sperimentare l’applicabilità della tecnica, senza ledere i diritti della persona umana? Passi per il topo, ma l’uomo? Ci vorrebbe un embrione che si dichiarasse disponibile ad essere trattato solo come mezzo per verificare l’applicabilità della tecnica, un embrione che si sacrificasse per la ricerca, che accettasse il rischio di morire, mentre si prova a prelevare dal suo corpo una cellula staminale. Ma non sarà semplice ottenerne l’assenso. E nessuno può darlo per lui, proprio come io non posso dare l’assenso a sperimentare su mia figlia, per il bene delle future generazioni. Piano dunque con l’entusiasmo: queste cellule staminali potrebbero non essere etiche affatto.

Che fare?

L’articolo di Severino sul Corriere di oggi è particolarmente deludente. Si discute di laicità, dei cattolici, del papa e delle leggi. La questione è: che si fa se una maggioranza cattolica vota democraticamente una legge cattolica? Che si fa – chiedo invece io – se una maggioranza nichilista vota democraticamente il divieto per Severino di scrivere sul Corriere? Forse si fa un cenno al liberalismo e ai diritti civili e politici. Ma la parola liberalismo in tutto l’articolo di Severino non compare.

Matita blu

Nasce il fronte dei liberali teo-con. "Il manifesto? Le parole del Papa"

Mi dispiace per i liberali teo-con. Non mi dispiace che costituiscano un nuovo fronte. Non mi dispiace che adottino un manifesto, né che prendano a manifesto le parole del Papa. Ma siccome le parole del Papa sono quelle del messaggio inviato al convegno di Magna Carta, mi dispiace che abbiano scelto frasi che l’uso corrente della lingua italiana sconsiglierebbe. (Però Pera, bontà sua,  le ha trovate "perfette"). 

(La cosa l’ha notata anche Malvino. Io su Leftwing, ma il nuovo numero non è ancora uscito, e io non metto il link)

Preferenze

A esperimento delle primarie felicemente concluso (nel mio seggio – mio, perché tirato su anche da me – Prodi ha preso all’incirca il 65%, 460 i voti espressi per 5000 ca. potenziali votanti) non è difficile vedere come questo tempo sia davvero, per dirla con Hegel, un tempo di gestazione e di transizione verso il nuovo. Ma mi rendo conto che sette mesi di campagna sono davvero molti e perciò i nomi, io, stavolta non li faccio: rischierei di bruciare subito i miei candidati. Legge o non legge, le mie preferenze me le tengo fino all’ultimo per me.