Archivi del giorno: ottobre 24, 2005

Più in alto della realtà sta la possibilità

Dopo che la Repubblica ci fa sapere quel che ti ha combinato in vita Heidegger con le donne, la Stampa ci informa di quel che combinava Adorno. In sogno.

Come condannare gli italiani

Su Leftwing, terza pagina. Veramente il titolo non è proprio questo, ma il senso sì, anche se ffdes ritiene che sia il contrario: gli italiani sono assolti, la sinistra è condannata (la sinistra spocchiosa, la sinistra antipatica, la sinistra moralistica, la sinistra indignata, la sinistra elitaria, la sinistra arrabbiata, la sinistra intellettuale, la sinistra alternativa). Il ragionamento è simile a quello di Gianni Brera quando desumeva le caratteristiche calcistiche delle squadre italiane dal carattere del popolo: l’Italia è femmina. E ffdes: l’Italia vera è quella che guarda Celentano e Maria De Filippi. Ecco il passaggio centrale:  "c’è bisogno di ricordare che il popolo italiano non è quello che legge MicroMega e nemmeno, è triste ma va detto, quello che va a votare alle primarie? Che il popolo italiano, piuttosto, è quello che guarda l’Isola dei famosi e attende Celentano e i suoi programmi come fossero la cometa di Halley?".

Domanda: ma gli altri popoli europei cosa guardano in tv? Oppure non guardano nulla, e leggono le Kant-Studien o The Modern-Law Review? E negli altri paesi la DC dov’è? E quando vince Schroeder in Germania, o Blair in Gran Bretagna o Zapatero in Spagna, come cambiano i programmi televisivi? (Zapatero in Spagna! Ma la Spagna non è uno dei paesi dove trionfano Raffaella Carrà e Laura Puasini)? Caro ffdes, ma a te piace il modo in cui la politica va in televisione (attento a non fare lo spocchioso)? E questo modo è democristianamente inellutabile? E gli italiani, che non hanno la DC da più di dieci anni, soffrono? E tu, caro Marco, soffri molto?

Come condannare un dittatore

Su Leftwing, seconda pagina. La goccia, invece, è un sempre verde: che cos’è l’illuminismo di I. Kant.

Per tutti i gusti

Sfoglio velocemente Il Domenicale del Sole 24 Ore.
Pagina 29, titolone: Mussolini ateo devoto. Bene! In basso: Chiaberge attacca così: “Non essendo riuscito a fermare la Storia, il professore Francis Cassandra Fukuyama ci riprova con la Genetica: Moloch terrificante, anticamera di un «transumanismo« peggiore di qualsiasi regime totalitario”. Benone!
Pagina 30, in basso: lettera di Raffaello Cortina, a proposito de Le livre noir de la psychanalyse (e di un articolo di Pagnini su di esso): ad eccezione della Francia, la psicanalisi non è affatto in crisi, e dialoga con le scienze. Sarà, risponde Pagnini, ma le teorie psicanalitiche mi paiono “inservibili a scopo conoscitivo”. Sarà, dice, ma io non vedo protocolli sperimentali. A me sembra assodato che la psicanalisi non è una scienza nel senso, poniamo, della neurobiologia, col che però la partita è tutta meno che chiusa.
Pagna 34: la monocultura del blockbuster. (Un tema che si può seguire in rete teoricamente e praticamente). Un bestseller tira l’altro. Però – sorpresa! – “le vere librerie di catalogo stanno diventando quelle online […]. IBS, La libreria virtuale italiana, nel 2004, ha venduto almeno una copia del 95% del catalogo adelphiano”.
Pagina 38: anticipazione di una pagina di R. Penrose, che cos’è la realtà e come ci si arriva? È un mistero come le nozioni matematiche possano descrivere la realtà, essere in un certo senso reali. C’è il mondo matematico,il mondo fisico e il mondo mentale – ma c’è pure, ahimè, il mondo di Penrose, e manifestamente non è il mio.
Pagina 39: Steven Rose ragiona intorno alla possibilità di manipolare il pensiero tramite impulsi magnetici, per ragioni nobili e meno nobili. Si tratta di quel che si può fare, non di quel che è: intrigante, dice Rose, ma filosoficamente abbastanza inutile, dico io.
Pagina 39: Roberto Casati consiglia di somministrare un ciclo di antibiotici agli antievoluzionisti prima di discutere con loro: quel che fanno è selezionare naturalmente i batteri (prima di sterminarli tutti). Come dire: il dibattito tra pro- e anti- è un’invenzione giornalistica, perché nella comunità degli scienziati un dibattito simile non c’è.
Poi, in ordine sparso, recensione di Raboni che mette sul trono del ‘900 poetico Tessa, Rebora, Saba; recensione positiva di McEwan, Sabato; presentazione di una gran mostra parigina sulla melanconia, curata da R. Clair, e della mostra milanese The Keith Haring Show, Simon Schama su Bob Dylan, Roberto Escobar su Romanzo criminale (il film).
 
Tutto ciò è molto interessante: devo dire al mio caro fratello (commercialista duro e puro) di passarmi il supplemento, intatto come al solito, un po’ prima: il numero del Domenicale che ho sfogliato è infatti quello di domenica 16 ottobre.