Archivi del giorno: novembre 1, 2005

Eschilo

"Philosophers say a great deal about what is absolutely necessary for science, and it is always, so far as one can see, rather naive, and probably wrong." "People may come along and argue philosophically that they like one better than another; but we have learned much from experience that all philosophical intutions about nature are going to fail. One just has to work out all the possibilities, and try all the alternatives". "Now such a topic [physical laws] has a tendency to become too philosophical because it becomes so general, and a person talks in such generalities, that everybody can understand him. It is then considered to be some deep philosophy. I would like to be rather more special, and I would like to be understood in an honest way rather than in a vague way".

Scopro oggi che con grande sbigottimento del padre, Richard Feynman, uno dei più grandi fisici al mondo, l’autore delle proposizioni citate sopra, il figlio Carl è un filosofo.

D'accordo

In un sondaggio di Prospect magazine e Foreign Police, Noam Chomsky è stato votato l’intellettuale più influente al mondo (soffiando la palma al nostro Umberto Eco), e il Guardian se ne è lungamente occupato. Nel cappello, le sue opinioni sono riassunte così: 1. praticamente ogni presidente USA si è macchiato di crimini di guerra; 2. riconsiderati nel contesto della storia cambogiana, i khmer rossi non erano così tremendi; 3. il massacro di Srebenica è stato probabilmente un tantinello sovrastimato. Interessante è l’osservazione del giornalista, che si chiede come diavolo faccia Chomsky, ancora di recente professore di linguistica a tempo pieno al MIT di Boston, ad avere un’opinione ben fondata su tutti i conflitti che avvengono nel mondo: supplisce per caso alla mancanza di dati con l’ideologia?  Chomsky serafico risponde: "i migliori scienziati non sono quelli che conoscono più dati, ma quelli che sanno cosa cercano"

Non si può non esser d’accordo.