Come mi sarebbe piaciuto fare la rivoluzione, e partecipare alla maratona di New York. Arrivare a un quarto del percorso sarebbe stato un enorme successo. E’ perciò con vivissima ammirazione che riporto la fredda cronaca della corsa di un mio amico, V. P., che è arrivato sino in fondo, con il tempo di tre ore diciotto minuti e trentanove secondi:
Ed ecco la cronaca (che freddissima in verità non è):
"partenza alla grande, con Tergat e soci…be’ trenta metri…di gloria…poi intruppato…l’avvio procede bene si va intorno ai 7minuti per miglio, passa alla mezza maratona ad 1 e 30′ ….mi viene il pensiero …qui se reggo finisco sotto le tre ore….un sogno…reggo a quella andatura fino al 20 miglio…poi …inizio a vedere le palumbelle….mi metto nella scia di un…culo di una francese…straordinario…poi la perdo…miglia 21, 22, 23 e’ crisi profonda i crampi, mal di pancia, mal di gambe, reggo..solo perche’ la folla e’….straordinaria….entro a Central Park e penso e’ fatta…..stringo i denti…..miglia, 24, 25, 26, poi il delirio tra la folla..finisco in progressione…brucio allo sprint una trentina di ……deambulanti…..gioisco…tempo finale".
(Il lettore apprezzerà il sano spirito sportivo del concorrente – nonché la capacità di questo blog di stare sulla notizia)