Archivi del giorno: dicembre 5, 2005

E questo è quanto

 Questo è quanto sono riuscito a fare. Per chi non l’avesse capito, questa è una frittata. Se avessi applicato la ferrea regola della famiglia tradizionale ("non ti alzi da tavola se non hai finito tutto!"), avrei trascorso a tavola coi miei figli l’intero mese di dicembre. D’altra parte, nella famiglia tradizionale non tocca al padre fare le frittate. E dunque.

(E dunque c’è grossa crisi, veramente).

Tradizioni

 
(Che roba, la tradizione, eh!).

E contrario

(Ormai sta diventando un’abitudine). Affido a Zizek il commento e contrario dell’articolo che esce oggi su Leftwing:
“Al giorno d’oggi, la critica politica ha fatto scomparire il termine “lavoratore” dal suo vocabolario sostituendolo con il termine «immigrante» (algerino in Francia, turco in Germania, messicano negli Stati Uniti…); in questo modo, la problematica di classe riguardante lo sfruttamento dei lavoratori viene trasformata nella problematica multiculturalista centrata sull’«intolleranza dell’Altro»: è chiaro che l’eccessivo coinvolgimento dei liberali multiculturalisti nella lotta per la protezione dei diritti etnici degli immigranti trae la sua energia dalla «rimozione» della lotta di classe”.
 
(L’articolo è Democrazia e cittadinanza, e la goccia è Una faccenda grave)

Who's who

“Intervistatore: «Teme la morte?» Severino: «No». Intervistatore: «Eppure non posso sottrarmi all’impressione che il suo pensiero, nell’affermare l’indistruttibilità degli enti, riveli una forte reazione difensiva nei confronti della morte» Severino: «Se così fosse, vorrebbe solo dire che nella costituzione psichica dell’individuo Severino rimangono tracce di nichilismo […] L’individuo Severino, in quanto ancora abitato dalla volontà di potenza, può cedere a tutte le debolezze cui si abbandonano gli immortali. Ma l’io Severino autentico, che come tutti sta da sempre aperto alla verità, e perciò è qualcosa di infinitamente più grande di Dio, non può avere paura della morte.»”.
 
(pescata in questa recensione di Fondamento della contraddizione, dove manca la domanda seguente: “Ma, mi scusi, io con chi dei due sto parlando?”).