Visto il gran parlare che si fa di Dio, segnalo un caso più unico che raro: una rivsta che nell’anno 2005 dedica un fascicolo monografico all’ateismo:
"Questo terzo numero dell’espressione sarà interamente dedicato al tema dell’Ateismo nell’era dei fondamentalismi. A partire da due riflessioni di Jacques Lacan e Friederich Nietzsche sulle confusioni che il termine porta con sé, la proposta è quella di indagare questa costante del pensiero occidentale al-di-là e contro ogni interpretazione che rischi di sfociare in un confuso umanesimo. Se la famosa formula che «Dio è morto» (Nietzsche) è solo la premessa dell’ateismo, il vero ateismo è quello che sa che dio sopravvive nell’inconscio nella forma della colpa, ovvero che, essendo morto da sempre «Dio è inconscio» (Freud-Lacan).".
(Sul Corriere del mezzogiorno di oggi, il filosofo Bruno Moroncini, nel presentare il fascicolo della rivista, osserva giustamente che oggi quasi nessuno ha il coraggio di dirsi in pubblico ateo. I detrattori del politicamente corretto dovrebbero notarlo).