Caro Angelo, mi hai messo in una categoria in cui, come Bartleby, preferisco di no.
Caro Ffdes, obietti al Neri che dovrebbe toccarti di rimanere in servizio anche se non abiuri pubblicamente la fede. A Luigi Manconi osservi che quando Il foglio lamenta il confinamento privato della religione se la prende con tipi come il Neri. Sarà. Fammi però capire: secondo te Ferrara ce l’ha davvero con quelli come il Neri? Secondo te, quelli come il Neri sono maggioranza? Secondo te c’è questa opinione maggioritaria nelle scuole, che tu non possa insegnarvi? E c’è gente che si comporta di conseguenza? Io penso che in questo genere di questioni non sarebbe male guardare anche a ciò che esiste di fatto. Di fatto, ci sono o no professori credenti? Di fatto, ci sono o no politici credenti in posti di responsabilità? E medici, e notai? Di fatto, la Chiesa si esprime o no? Di fatto, c’è o non c’è il concordato, l’8 per mille, l’ora di religione, un certo regime ICI? E nel nostro paese, ci sono associazioni cattoliche che operano fuori dalle catacombe? E giornali di ispirazione cattolica, quelli: ci sono? E università cattoliche? E radiomarie? Di fatto, quanti si dichiarano in pubblico atei, e quanti invece credenti? (Così, solo per capire quanto sia compressa la possibilità di manifestazione del pensiero cattolico in Italia. Quanto cioè sia confinata nel privato, e invisibile nello spazio pubblico, dove si danno convegno masnade di atei). (Suona anticlericale, messa così? E perché?).
Caro Malvino, scrivi che Mario Adinolfi è il credente (nel gioco: croire, c’est hasarder, L. Goldmann) Massimo Adinolfi il pensante (nei commenti). Io ti ringrazio, con due postille. La prima, Mario è seriamente convinto di avere la matematica dalla sua parte (al casinò): secondo me, siamo oltre perfino il credo quia absurdum. Quanto al (mio) pensare: metto una differenza assai difficile a cogliersi tra la stronza insensibilità della pallina e l’essere di ciò che è. (Difficile a cogliersi, perché dietro le evoluzioni della pallina non metto alcun disegno. Non sono dogmatico, ma neanche scettico. Però ti tranquillizzo: non sono nemmeno terzista, o cerchiobottista).