La svolta trascendentale in Val di Susa

Il fatto è che sulla vicenda No-TAV in Val di Susa (parlo del merito, non della gestione della vicenda o della protesta di questi giorni) io non ho che un’opinione di terza mano. Non è che l’opinione non l’abbia, e che non sia abbastanza radicata, ma quando è di terza mano di solito non la manifesto. Rispetto la regola anche questa volta. Stasera ho letto cose qua e là (ad esempio: suzukimaruti, con interventi nei commenti,  e alderano, con relativo link), ma da nessuna parte ho trovato quel che cercavo, e cioè:

che i favorevoli o i contrari mi dicessero non la loro opinione, e neppure la loro opinione corredata con le loro buone anzi ottime ragioni, ma quali documenti essi ritengono necessari e sufficienti per formarsi la loro stessa opinione. Mi rendo conto che sarebbe una svolta trascendentale, ma è l’unica condizione che io pongo per passare non dirò alla prima, ma almeno alla seconda mano.

16 risposte a “La svolta trascendentale in Val di Susa

  1. la seduta spiritica no, per esempio.

  2. La seduta spiritica no. e l’esempio è ben scelto.

  3. Caro Massimo, io ne ho linkati molti di documenti. In tutti questi anni (il problema TAV non nasce oggi) non ho mai sentito un propagandista della TAV ribattere nel merito a questi argomenti, ma solo con una fantomatica, tutta ideologica necessità di ‘non tagliare l’Italia fuori dall’Europa’. L’articolo di Diario mostra, nel merito, come si costruisce un mito. Cos’altro dovrebbe essere necessario per la tua svolta trascendentale?
    Dopodichè, al di là del merito, ci sarebbe pure la questione di che cosa è la sovranità popolare. E questo non mi parrebbe una pinzellacchera da nulla.

  4. utente anonimo

    per i no tav, un po’ di documenti li trovi sul sito di legambiente

    pro tav, invece, cerca la relazione sui lavori della commissione tecnica sul sito del politecnico di torino (cosa non facile a trovarsi: ho il link da qualche parte) e sul sito della divisione trasporti della UE. (anche questo non facile a trovarsi).

    So che la commissione RIvalta (quella tecnica con tutte le parti, enti locali inclusi) ha dei dati molto recenti, frutto delle ultime perizie, ma non riesco a trovarli online.

    In ogni caso hai ragione. Dal canto mio (essendo di torino) mi sono informato direttamente in conferenze, convegni e manifestazioni (anni fa, proprio all’inizio del progetto, frequentavo i notav per “amore”), visto che qui la questione è di ordine prioritario, e non ho molte risorse online da proporre.

    In verità sul blog non mi interessava perorare la causa, ma riflettere sull’atteggiamento “a priori” di certa sinistra.
    Giustissima la tua richiesta di dati per documentarti e farti un’opinione.

    Visto che l’accesso a questi dati non è così semplice, c’è da interrogarsi su quanto realmente sia sostanziata dai fatti la rabbia dei tanti che scendono in piazza. Io continuo a pensare che c’è una sinistra che va dietro a chi grida più forte.

    suzukimaruti

  5. Caro Suzukimaruti, se i dati sono difficili a trovarsi, non si può neppure pretendere che i Valsusini si fidino sulla parola.

    Angelita

  6. Caro Alderano, la questione della sovranità popolare (che peraltro al momento si esercita nei limiti della costituzione) è tanto importante che l’ho messa espressamente da canto, senza con ciò affermare che ai fini di un giudizio politico su quel che accade si possa metterla da canto (visto che proprio dal giudizio mi sono astenuto), ma solo per dire cosa a me occorra per formarmi un’opinione nel merito. E ripeto, non per formarmi un’opinione pur che sia, quella ce l’ho già, ma per formarmi un’opinione documentata che io ritenga di poter far mia. Proprio l’importanza della cosa fa sì che io rimanga insoddisfatto delle idées recues.
    Ho letto l’articolo di Diario, ma mi chiedo se la tua domanda: “Cos’altro dovrebbe essere necessario per la tua svolta trascendentale?”, significhi che per te l’articolo di Diario è sufficiente per comprendere dove sta il torto nella vicenda? Non occorre che legga altro?

  7. Caro suzuki, io invece ho già riflettutto abbastanza sull’atteggiamento a priori di certa sinistra, e certo non posso riprodurre nel mio giudizio un atteggiamento aprioristico nei confronti di certa sinistra che ha un atteggiamento aprioristico.
    Dunque, per giudicare mi devo documentare. Ma io mi domandavo nel post se per te, ad esempio, le risultanze della commissione rivalta sono sufficienti a formarsi un giudizio di merito favorevole al progetto. Mi basta che mi si dica chiaro e tondo una cosa così, e vedrò, se ci riesco, di farmi un giudizio su quella base.

  8. La mancanza di un’ opinione di prima mano (o anche di seconda) riguardo alla TAV è un problema che vivo anch’io, e che la lettura dei due articoli di ‘Diario’ non ha diminuito di una quantità piccola a piacere.
    Sarebbe cosa ottima se grazie (anche) a questo post si riuscisse ad acquisire un elenco minimo di documenti ai quali riferirsi. Purtroppo il mio è solo un auspicio, perchè non ho strumenti per aggiungere voci a questo elenco.

  9. Caro AP (…), certo, l’esigenza di ‘documentarsi’ è – a prescindere – cosa onesta e saggia. Però mi puzza un po’ tutta questa acribia in merito a certe vicende e non ad altre. In fondo la questione è epistemologica: ci dovrà pur essere un soglia in cui ci si orienta in base al pithanon – al probabile – e non al certo. Per fare un esempio estremo. C’è chi nega la realtà dell’Olocausto. E per farlo produce documentazione. Fa un discorso storico. Poi c’è chi lo smonta, quel discorso, che ne dimostra l’inconsistenza. Ma tu – dico tu Massimo (AP, scusa) – hai approfondito la questione? Saresti in grado di confutare come si conviene? Altrimenti dovrai sospendere il giudizio su tale questione. E così, allo stesso modo, in infinte altre questioni. Ti rimarrà da dire qualcosa con certezza, forse, solo su Pera. Sul resto, di cui non potrai parlare, ti converrà tacere.
    E’ intorno a questa soglia epistemologica che si decide anche perché è giusto e legittimo che si scenda in piazza senza aver vagliato fino in fondo le questioni. Si dovrebbe scendere in piazza, secondo questo ragionamento, solo se dotti, colti, informati… Se così fosse, e il servo non si fosse ribellato solo per aver preso coscienza della propria servitù – della propria condizione esistenziale – la Storia non sarebbe neppure cominciata. Non ci sarebbe stato nessun movimento operaio, nessuna Rivoluzione francese, nessun parlamentarismo, nessun cristianesimo, niente di niente. E’ una questione di affinità, in gioco, una questione di (in)appartenenza, un sentire comune che la volontà generale non viene rispettata, un’implicita domanda di riformulare i termini della sovranità popolare. E questo ha molto più valore dei dotti distinguo.
    Anche perché oggi, in tempi spettacolari, la ‘gente’ che non sa con la pelle i termini della questione, a domanda rispondono, come la signora in piazza castello con la sporta di compere natalizie al braccio: ‘il progresso non si può fermare’. Ma cosa mai sapranno la dolce signora di progresso, quanto ne avrà ragionato, quanti documenti avrà letto? Eppure è il suo parere che serve a dare legittimazione a un ‘bene nazionale’ che altro non è che un bene bipartisan, che coinvolge la moglie di Lunardi e i compagni romagnoli.

  10. Insomma, caro Massimo, a me pare che l’apriorismo stavolta sia cosa tua, a partire da un senso di appartenenza a una parte (in nome di un aprioristico ‘nuovismo’) e a un partito che, nonostante tutto, non si è liberato del riflesso condizionato del serrate le fila (sì, ti sto dando dello stalinista, in qualche modo, ma lo sai che lo faccio con simpatia).

  11. Caro Marco, io mi offendo (ma mica poi tanto) solo quando mi si dice che non capisco la filosofia (e c’è chi lo pensa, ahilui), o che non so giocare (quale che sia il gioco).
    Tu però mi poni un problema non da poco, e che mi sta a cuore, e sul quale tornerò in un post. Non dunque sul problema, ma su un paio di addenda:
    1. io non credo di aver criticato né il diritto né il fatto di protestare in val di susa. Al più, se vuoi trarre conseguenze da quel che ho scritto, puoi immagnare che io non avrei manifestato, ma anche questa deduzione non è corretta: non perché avrei manifestato, ma perché non lo so.
    (A me, in generale, non sapendo, viene difficile far finta di sapere).
    2. Il mio partito non c’entra niente (almeno con quel che penso io). Confesso di non aver ben capito neanche quale sia la posizione del mio partito (8se non su un piano così generico, che non è sufficiente per dettare la linea a me).

  12. (E comunque non sottovaluterei l’importanza di dare addosso a Pera!!)

  13. da tenere d’occhio http://www.beppegrillo.it/index.html. In effetti, per il resto, non c’è granchè in giro. Non vorrei che ancora una volta fosse il comico a insegnare ai giornalisti come si fa informazione in modo indipendente. C’è anche la lettera di un francescano…

  14. attendo il post.
    comunque non volevo certo distoglierti dal tuo sacro e santo impegno anti-periano!

  15. Che poi la questione di quando ci fermiamo a fare verifiche e ci accontentiamo di quello che sappiamo non è mica una questione da poco.

  16. che poi è quello che sostengo anch’io. Cioè che, respingendo ogni inutile qualunquismo antistampa e antigiornalisti che non mi appartengono, in questa vicenda i giornali non hanno fatto il loro dovere e non hanno pubblicato che, in gran parte, fuorvianti dibattiti in politichese, pro e anti, mai corredati dal necessario e ormai vetusto supporto di inchieste giornalistiche indipendenti e documentate sulla questione all’origine della protesta. Di qui, e non solo di qui, il giusto scetticismo di chi dice: ok, protesto, ma perché? (ovviamente, Pera se lo merita a prescindere)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...