La consulenza filosofica del giovedì: Nietzsche

Carla e Giuliana hanno diciassette anni. Al telefono ho parlato con Carla: con lei ho fissato l’appuntamento. “Sì, c’è anche lei, è una mia amica, una compagna di classe”, mi ha detto, quando ieri l’ho ricevuta. Una volta accomodatasi insieme all’amica ha detto:
“Abbiamo deciso insieme. La professoressa di filosofia è una scema. Viene in aula, prende il libro e fa leggere. Ogni tanto chiede: – avete capito? -. Noi prima rispondevamo: – no! -, ma quando abbiamo visto che è inutile, perché lei non fa altro che leggere un’altra volta, solo ci mette qualche pausa in più, facendo finta che è una spiegazione, ci abbiamo rinunciato. Tanto le interrogazioni sono una pagliacciata pure quelle".
"Perciò abbiamo deciso di venire. Lei insegna filosofia all’Università?”.
“Sì”
“E quanto ci costerebbe fare qualche lezione di filosofia?”
“Ma…voi volete prepararvi per l’esame di Stato?”
“No, no: ha ragione. No, a me piace la filosofia, pure a lei. Volevamo fare filosofia perché ci piace. L’esame non c’entra. Andiamo bene, non abbiamo problemi. Non c’entra. Solo: quanto ci costa?”
“Veramente non saprei. Dipende anche dal numero degli incontri. Tu mi dici che ti piace la filosofia, ma cosa ti piace in particolare?”
“Nietzsche. A me piace l’eterno ritorno”
“Pure a me”, dice Giuliana “se ho capito bene, ma l’ho letto per i fatti miei, mica a scuola, non sono sicura che è così, Nietzsche dice che tutte le cose tornano…"
“Tutte le cose tornano”.
“Cioè non c’è mai una fine?”.
“No, una fine non c’è e nemmeno un fine”.
“Sì, ma non sono nemmeno mai cominciate!”.
“Nemmeno mai cominciate: già”.
“A me suona bene questa cosa, che non c’è principio e non c’è fine. Ma c’è una cosa che non abbiamo capito”.
“Sì, non l’abbiamo proprio capita” fa Carla.
“Beh: ne parliamo. Però prima vorrei chiedervi se oltre a Nietzsche…”
“No, no: Nietzsche, Nietzsche. Però non quelle cazzate, ehm (guarda l’amica)… quelle fesserie che piacciono a nostri amici, che non c’è il bene e non c’è neanche il male, che niente ha valore, che tutto fa schifo ed è senza senso e perciò ci vuole il superuomo. No, non queste cose qua”.
“È una sintesi un po’ affrettata…", faccio io. Si guardano. Carla sorride.
“Sì, sì. Ma a noi interessa l’eterno ritorno”
“È per capire” riprende Giuliana. “Non c’è principio né fine. Ma non si tratta dell’universo intero tipo big bang e cose simili: vero?”
“Beh, no”
“Cioè: è per ogni cosa?”
“Per ogni cosa?”
“Voglio dire: che significa che tutte le cose non hanno un inizio? Che non c’è stato un inizio universale di tutto, o che nessuna delle cose che vedo adesso ha avuto inizio, ognuna per sé? Non so se mi sono spiegata…"
"Perché la prima cosa non è che ci interessa" – continua l’amica; si aggiusta sulla sedia – "chi se ne frega com’è stato l’inizio di tutto! Però è un’altra cosa se Nietzsche dice che, che ne so?, pure questo nostro incontro, e com’è che dice Nietzsche?, questa tela di ragno non ha mai avuto inizio e non avrà mai fine”.
"Solo il ragno: senza la tela".
“Cioè: questa cosa non la capiamo” – ora è di nuovo Giuliana che interviene – "Però è grande! Tutti a dire che la tela di ragno ci sta tale e quale infinite volte. Ma a noi neanche questa cosa ci interessa. Almeno a me".
"Neanche a me", conferma l’amica e sorride. Di nuovo si guardano.
"Noi non capiamo l’altra cosa, se cioè Nietzsche dice che proprio questa tela di ragno, non l’universo intero, non ha inizio e fine. Significa allora che la tela di ragno non comincia da nessuna parte (e nemmeno finisce). Che in ogni cosa manca l’inizio e manca la fine! Questa cosa ci piace, però è strana, non si capisce -.
"Forse però non significa niente"
"Forse non significa niente, però è grande! Lei che dice professore? -.
"Dico che ci vediamo giovedì prossimo, alle 17. E l’incontro è gratis".

28 risposte a “La consulenza filosofica del giovedì: Nietzsche

  1. Vengo pure io? Porto l’hula-hop.

  2. vengo pure me. E vorrei sapere dal professore, se ha voglia, cosa ne pensa della psicanalisi, cioè come dobbiamo considerare la psicanalisi da un punto di vista filosofico, quali sono i suoi fondamenti e quali le obiezioni fondamentali che, sempre filosoficamente nonchè antropologicamente parlando, possono essere poste.

    Distinsi Taluti.

  3. Gratis? Lei, prufesso’, è la rovina della categoria!

  4. Ma sì che anche lei si commuove un po’, ogni tanto. Promettono bene. 🙂

    Bernardo

  5. trapiti maragoni sarpò! eddicinolosi pampiti scri floti, ber miolo sperè crasane marazza. min glùbiti truc.

  6. Immagino come saranno attenti questi stuenti se trovano un insegnante che legge Kant o Hegel..
    eterno ritorno dell’uguale?
    Gli stoici furono i primi a teorizzare una ripetizione di ciò che è stato di ciò che sempre sarà
    Jazztrain

  7. M’hai preso in castagna, paolo.

  8. Caro anonimo, questione troppo grossa per commenti quella che lei pone. E per me, che son troppo ignorante in materia.

  9. Caro jazztrain, la questione di chi fa prima non scalda il mio cuore.

  10. Certi professori di liceo stanno, da anni, devastando l’istruzione pubblica in tutta libertà, creando branchi di ignoranti. Anche questo tornerà all’infinito? identico?!

    Saluti

  11. Posso venire anche io?
    Devo fare l’esame di Filosofia del Linguaggio, ma non ci riesco? Mi è troppo difficile!
    Mi può dare dei consigli gentilissimo prof.? Ha delle dispense che lei ha fatto?
    GRAZIE

  12. Se si riferisce all’ultimo corso, sono in circolazione i verbali di alcune (solo alcune) delle lezioni: deve procurarseli presso qualche suo collega.

  13. I verbali? in che senso? Verbali = dispense?

  14. No: i verbali sono la trascrizione del contenuto orale delle lezioni. Differiscono dalle dispense perché non sono licenziati dal docente, ma dal discente che ha preso appunti o ha registrato. In teoria, contengono lo svolgimento completo della lezioni verbalizzata.

  15. Ma lei ne ha dato copia a qualcuno?
    Chi ti fa luce,li? Non è detto che conosco tutti! Sono lavoratore e non ho la possibilità di “fare” come un qualsiasi discende che frequenta sempre!

  16. Forse non mi sono spiegato. Non sono io a dare copia, poiché sono gli studenti a stendere i verbali. Mi sono state consegnate copie di alcune lezioni, ai fini dell’esame, ma non le ho conservate. Le rinnovo perciò l’invito a cercarne tra i colleghi. Capisco che sia uno studente lavoratore, ma dovrebbe riuscire a venire un giorno, in orario di lezione, quando può facilmente rintracciare, piano di studi alla mano (o dietro infomazione della segreteria didattica) in quale ora e dove può trovare gli studenti che, ora al terzo anno, l’anno scorso hanno frequentato filosofia del linguaggio.
    (quello che le ho scritto non richiede nessuna conoscenza particolare, e nessuna frequentazione speciale, ma solo la capacità o la volontà di industriarsi un pochino, non crede?)

  17. Ok, la ringrazio per la sua chiarezza!
    Ha detto bene, sono al terzo anno e non sono riuscito ancora a superare l’esame del primo anno.
    Comunque prof. mi può dare dei suggerimenti o consigli sull’esame che devo fare? La mia domanda è: come posso riuscire a superare questo esame che mi sta,letteralmete, levando la pelle? Mi da un suggerimento. La materia mi risulta molto difficile; sono io o e proprio la meteria che è difficile? Io non so più quello che fare!! Non so ha dei titoli di libri che la spiegano in modo molto ma molto semplice?
    La ringrazio per la sua disponibilità. Mi aiutiiiiiii!

  18. non mi responde, come mai?

  19. Per accorgermi che viene lasciato un commento ad un vecchio post, devo guardare costantemente la colonnina dei commenti, e beccarlo prima che scompaia sotto altri dieci sopraggiunti commenti. Il suo penultimo commento mi era sfuggito.
    Ma ora che lo leggo non saprei che consigli darle: lei non mi ha detto neppure qual è il suo programma d’esame. Se è l’ultimo programma, quello sul Cratilo e Sini, credo che la cosa migliore sia quella che le ho detto: procurarsi almeno qualche verbale. Aggiungo che è una buona cosa parlare comunque con i coleghi che han già sostenuto l’esame, e farsi dare qualche dritta, e soprattutto provarlo comunque, perché nessuno è stato ancora lapidato per un esame non superato, e non sostenerlo dà solo la certezza che non lo si è superato. Infine, esiste la possibilità di rivolgersi la docente negli orari di ricevimento per porgli domande
    Buon anno!

  20. Buon Anno Prof.

  21. Comunque io volevo dei consigli.
    Es. esiste un libro dove spiega la materia (Teoria del linguaggio o filosofia del linguaggio) in modo molto semplice?
    Attendo una sua risposta.
    grazie

  22. Caro anonimo; me lo vuol dire o no quale programma porta? Manuali di filosofia del linguaggio ne esistono a bizzeffe, ma se facciano o meno al caso suo dipende dal suo programma d’esame.
    E comunque i consigli può chiedermeli negli orari di ricevimento, a partire da martedì 10 gennaio.

  23. Il mio programma è:
    Frege, Russell, Wittgenestain, Carnap,Quine, Putnam, Grice, Dummett.
    C’è un libro che parla delle loro “teorie” in modo molto semplice?
    Grazie attendo una sua risposta.

  24. Ma abbia pazienza: io non ho mai indicato un programma simile! Il programma sono i libri. Lei studia a scienze della comunicazione? Lei deve studiare il libro di D. Marconi? Mi perdoni però se interrompo qui questa lunga sfilza di comenti, venga martedì 10 in via zamosch a cassino, oppure, se è a sora, al termine delle lezioni in calendario a partire da martedì prossimo, e ne parliamo.
    buon anno

  25. utente anonimo

    Allora perché non mi ha detto: “su quale libro ha studiato?”, avevo capito subito.
    Fatto sta io voglio un libro che parli di questi autori in modo semplice.
    Come ripeto, sono un lavoratore e mi resta difficile venire il 10.
    Mi può dare un titolo di un libro? Il Marconi è molto difficile.
    Comunque, è la materia che è difficile o siamo noi che non capiamo? GRazie ancora

  26. Mi scusi: le ho dato la possibilità di venire non il 10, ma il 10 e l’11, poi il 17 e il 18, poi il 24 e il 25, e così via. Quando le ho chiesto quale programma, le ho chiesto di dirmi quel che è previsto dal programma d’esame del corso di laurea da lei frequentato (di cui solo ora mi dà indiretta conferma) nell’anno accademico in cui lei ha da sostenere l’esame. L’esame è riportato nei programi d’esame, e io vlevo semplicemente sapere cosa è riportato, non avere una somaria sintesi (che è somaria, perché per esempio esclude Kripke, che è invece nel programma d’esame, cioè nel libro). Ma non è questo il punto.
    Sì, Marconi è uno dei manuali più in voga, e più semplici. Io le suggerirei qualche altro manuale, ma è difficile sapere, senza avere scambiato una parola con lei, e senza aver capito dove incontra le maggiori difficoltà, quale faccia al caso suo. Direi: C. Penco, Introduzione alla filosofia del linguaggio:
    http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=IREGWPNQMYWWQ.
    Aggiungo che in rete trova anche dispense dai corsi di penco: cominci magari a vedere quelle: http://www.dif.unige.it/epi/hp/penco/teach.htm
    Oltre, con i consigli, qui non vado.

  27. La sintesi è somMaria. E mi scusi anche per gli altri refusi, dovuti alla fretta.

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