Se c’è una cosa che mi innervosisce, è il modo in cui certuni mettono la filosofia sotto la tutela della teologia (anzi: della religione; anzi: di una certa antropologia religiosa). E’ la ragione per cui quest’anno tengo il corso su Spinoza. Prendete Possenti: se la prende con "il tentativo di pervenire ad un’integrale naturalizzazione della mente come parte di un processo indirizzato all’integrale naturalizzazione dell’uomo". Ora, la scienza fa il suo mestiere: se il programma riesce, allora di che parliamo? Se non può riuscire, allora Possenti cosa ha da temere?
Ma il fatto è che Possenti fa finta di non sapere che esiste un naturalismo filosofico che non è affatto scientista, che esiste un immanentismo filosofico che non considera affatto l’uomo un pollo in batteria, che esiste un materialismo che non è affatto empiristico. Tutte queste prospettive possono apparire riduzioniste solo a chi si limita a presupporre a priori che se non c’è trascendenza religiosa (antropomorfa) c’è il deprecabile riduzionismo.
Infine: quand’è che Possenti la smette di scrivere articoli in cui per invitarci a guardare a ciò che sporge ci vuole spaventare con la fine dell’umano e il pollo in batteria? D’accordo, niente polli. Neanche sulle pagine dei giornali.