Se c’è una cosa che mi innervosisce, è il modo in cui certuni mettono la filosofia sotto la tutela della teologia (anzi: della religione; anzi: di una certa antropologia religiosa). E’ la ragione per cui quest’anno tengo il corso su Spinoza. Prendete Possenti: se la prende con "il tentativo di pervenire ad un’integrale naturalizzazione della mente come parte di un processo indirizzato all’integrale naturalizzazione dell’uomo". Ora, la scienza fa il suo mestiere: se il programma riesce, allora di che parliamo? Se non può riuscire, allora Possenti cosa ha da temere?
Ma il fatto è che Possenti fa finta di non sapere che esiste un naturalismo filosofico che non è affatto scientista, che esiste un immanentismo filosofico che non considera affatto l’uomo un pollo in batteria, che esiste un materialismo che non è affatto empiristico. Tutte queste prospettive possono apparire riduzioniste solo a chi si limita a presupporre a priori che se non c’è trascendenza religiosa (antropomorfa) c’è il deprecabile riduzionismo.
Infine: quand’è che Possenti la smette di scrivere articoli in cui per invitarci a guardare a ciò che sporge ci vuole spaventare con la fine dell’umano e il pollo in batteria? D’accordo, niente polli. Neanche sulle pagine dei giornali.
ma perchè, Possenti ancora pensa o hai mai ‘pensato’?
emilio/millepiani
L’ultima cosa che voglio è innervosirti, ma c’è un punto sul quale la preoccupazione di Possenti è condivisibile: un programma può “riuscire” sul lato pratico e politico anche se è lontano dal vero e falsificazione ideologica della realtà. Ciò detto, nell’articolo di Possenti resta criticabile ciò che tu critichi, e anche dell’altro (dell’oltreuomo, per dire, pare abbia capito pochino, e dire che ne avesse capito di più sarebbe probabilmente ancor più catastrofista).
Io non credo che qualcosa possa riuscire in nessun senso si oppone alla realta’!
Ricerche: non ho capito. Marco: non ho capito. Ritieni che sia possibile una falsificazione totale della realtà? E come potrebbe ancora essere chiamata falsificazione? Se è ‘totale’, lo spazio per chiamarla tale non c’è. (Oppure, a piacere, se è totale, è quella la realtà!)
Possenti non condivide strane mescolanze fra pseudo-stregoneria e pseudo-scientismo filosofico inventato da pseudo-atei o pseudo-anticristiani.
D’accordo, l’aggettivo “totale” complica la questione e dà torto (logico) a Possenti. Togli il totale, e la preoccupazione diviene legittima (cioè: tu mica ti fiderai della “scienza” così, a prescindere, no?).