Lunga intervista rilasciata da Daniel Dennett a Der Spiegel a proposito di Darwin, teoria dell’evoluzione e Intelligent Design Theory. Riprendo solo qualche passaggio: alla base dell’ID Theory sta semplicemente la vecchia idea metafisica che non si sono mai visti palazzi senza costruttori di palazzi, o zoccoli ferrati senza maniscalchi. [Dennett mi pare abbia ragione: non vedo niente di nuovo]. Giovanni Paolo II ha detto: l’evoluzione è un fatto che riguarda il vivente, except on the matter of the soul. E’ falso come dire che il nostro corpo è fatto di materiale biologico, ad eccezione del pancreas. [Qui non ricordo cosa disse precisamente Giovanni Paolo II, ma credo che non intendesse fare un’eccezione per il cervello]. Alla domanda se l’evoluzione lasci qualche spazio a Dio, Dennett risponde: Dio faceva un sacco di cose: creava il mondo e l’uomo, lo metteva in movimento, dettava leggi. Ora l’idea di Dio rimane solo più quella di un "maestro di cerimonie": e quando un’idea non gioca alcun ruolo nell’universo… [Qui Dennett fa fuori l’idea di Dio come ipotesi esplicativa. Fa bene. Uno potrebbe dire: così si purifica l’idea di Dio. Denett risponderebbe che l’hai purificata talmente che ora non significa più nulla: un maestro di cerimonie. Qui però c’è un punto di disaccordo radicale, poiché vi è sempre, in my opinion, un inutile cerimoniale del pensiero. La messa in scena del pensiero (per esempio: dell’evoluzionismo) è sempre più ampia del pensiero stesso; è inutile, ma irriducibile. Ovviamente, il mio disaccordo è totale anche con l’ID Theory, che vuole il maestro di cerimonie. Anzi: vuole mettere pure i paramenti, al maestro].
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