Lunga intervista rilasciata da Daniel Dennett a Der Spiegel a proposito di Darwin, teoria dell’evoluzione e Intelligent Design Theory. Riprendo solo qualche passaggio: alla base dell’ID Theory sta semplicemente la vecchia idea metafisica che non si sono mai visti palazzi senza costruttori di palazzi, o zoccoli ferrati senza maniscalchi. [Dennett mi pare abbia ragione: non vedo niente di nuovo]. Giovanni Paolo II ha detto: l’evoluzione è un fatto che riguarda il vivente, except on the matter of the soul. E’ falso come dire che il nostro corpo è fatto di materiale biologico, ad eccezione del pancreas. [Qui non ricordo cosa disse precisamente Giovanni Paolo II, ma credo che non intendesse fare un’eccezione per il cervello]. Alla domanda se l’evoluzione lasci qualche spazio a Dio, Dennett risponde: Dio faceva un sacco di cose: creava il mondo e l’uomo, lo metteva in movimento, dettava leggi. Ora l’idea di Dio rimane solo più quella di un "maestro di cerimonie": e quando un’idea non gioca alcun ruolo nell’universo… [Qui Dennett fa fuori l’idea di Dio come ipotesi esplicativa. Fa bene. Uno potrebbe dire: così si purifica l’idea di Dio. Denett risponderebbe che l’hai purificata talmente che ora non significa più nulla: un maestro di cerimonie. Qui però c’è un punto di disaccordo radicale, poiché vi è sempre, in my opinion, un inutile cerimoniale del pensiero. La messa in scena del pensiero (per esempio: dell’evoluzionismo) è sempre più ampia del pensiero stesso; è inutile, ma irriducibile. Ovviamente, il mio disaccordo è totale anche con l’ID Theory, che vuole il maestro di cerimonie. Anzi: vuole mettere pure i paramenti, al maestro].
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Seguendo la linea dialettica, però, fai di Dio una pura ‘messa in scena, appunto. E io condivido.
Sei interessante, e ti seguirò.
Perché ‘pura’ (cioè ‘mera’)?
Perché non ci racconti le tue esperienze scacchistiche?
Jazztrain
Perchè ‘mera messa…’ suonava male!
Comunque, non mi freghi. Mi sforzo a Dio tramite antropologia, non filosofia. Altrimenti diventa un ginepraio, una ‘mera’ partita a scacchi, appunto…
😉
Perché non mette conto, caro jazz: l’ultimo torneo l’ho disputato nel marzo del 1985, c’era ancora il muro di Berlino!
Ma il mio non era un sugerimento linguistico, caro lorenzo. Io mettevo proprio in dubbio che ci volesse i ‘pura’ o ‘mera’. E lo so che si finisce in un ginepraio, ma i gineprai non si scansano.
Dennett non è lo stesso che sostiene che la coscienza non esiste?
Quello si che è un bel ginepraio!
L’ID mi sembra un problema più complesso però, e interessante. Andrebbe affrontato sul campo dei sistemi auto-organizzativi, il problema della teleologia determinista. Non è più solo un problema teologico. Non lo si nota spesso, ma è almeno cinquant’anni cha la scienza fa tentativi per uscire dal paradigma meccanicista. E con questo intendo: che intuisce che c’è bisogno di nuovi modelli per rappresentare i fenomeni. E’ possibile che dei modelli teleologici diventino sempre più utili (un modello teleologico è sempre più elegante, armonioso, semplice): era la sfida della cibernetica. E quindi anche Dio, in qualche modo, o qualcosa del genere – potrebbe tornare utile. Per fare un esempio, può darsi che il processo di selezione risulti più sensatamente modellizzabile in termini di DISEGNO e di INTELLIGENZA. E in altri termini: che il determinismo sia l’hardware, e che il finalismo sia il software.
per chi è interessato a porre in bell’ordine sul piatto tutti gli elementi del problema (per evitare oltre a scontri ideologici anche conciliazioni fallaci) che contrappone darwinisti e credenti (di varia foggia, oserei dire), consiglio vivamente un libretto molto rigoroso e pulito di Franceschelli “Dio e Darwin” Donzelli (10 euri circa). tu lo conosci, Massimo? già che ci sono buon anno a chi legge. paola
No, non lo conosco. Vedrò di procurarmelo. grazie per gli auguri e buon anno a te, paola.
Non scanso i gineprai, caro Massimo, e infatti rivendico il mio ‘pura-mera’. Per me Dio non esiste, in quanto storicizzabile. Non lo vivifico concettualizzandolo. Che è da sempre il gioco dialettico dei credenti. Comunque, diamoci pure dentro!…
Buon anno, di storie e concetti!
Puoi sempre riprendere a giocare…
Pubblica qualche tua bella partita; la riporterò sul mio no blog…
Jazztrain
Azione parallela riprendi gli scacchi, non te ne pentirai!!!
Jazztrain
Non conservo nessuna partita, credo. Con gli scacchi, però stiamo 2 e mezzo pari con mio fratello (CM pure lui, ma continua a giocare), nel consueto match natalizio, con bimbi che spostano i pezzi compresi.
‘Per me Dio non esiste’ è per me un’affermazione pre-filosofica. Ma questa è ovviamente solo una battuta senza pretese: non dargli seguito qui nei commenti!
ciao, e grazie
Sei CM? Benissimo! Sarà un piacere sfidare te e Malvino!
P.S. a quanto pare anche tu non credi alla menzogna millenaria 😀
Jazz
io non capisco come mai l’evoluzione non possa essere l’intelligent design di Dio.
Intelligent e anche un po’ diabolico…
per meglio spiegarmi: dire che l’evoluzione è l’intelligent design di Dio è falsificabile quanto qualsiasi altra affermazione sull’ID.
su, facciamo un partita su fics.
i CM, qui, mi fanno nero, ma una semilampo, magari… col bianco. 😉
(poi manca solo che godena si metta a fare filosofia…)
fics: non so cos’è!
FICS è un sito per giocare a scacchi via internet io sono solito giocare su Playchess.com
Jazztrain
Dimenticavo, insegno filosofia..
Non mi moccupo solo di scacchi e di jazz..
P.S. Posso sfidare te e malvino?
Ovviamente son Jazztrain
Certo che puoi, jazz, ma come?
e dove insegni filosofia?
ok, va bene anche playchess
fissate voi ora e giorno 😉
(anche unrated, volendo)
Insegno filosofia presso un liceo sardo. se leggi il mio profilo sul mio no blog avrai notizie più dettagliate.
Riguardo gli scacchi il mio nickname su playchess è baccalà….
Non vedo l’ora di giocare con te…
Jazztrain
Che l’affermazione “Dio non esiste” sia prefilosofica (come d’altronde – aggiungo io – il suo rovescio “Dio esiste”) mi sembrava il punto più interessante di tutta la discussione, peccato che debba essere messo da parte. Capisco la necessità di non aprire qui tra i commenti una discussione cosi’ impegnativa, ma prima o poi, Massimo, ce lo fai un bel discorso sul tema, vero?
Credo infatti si debba molto insistere per riuscire a far comprendere che la negazione di un’affermazione metafisica è ancora metafisica (come diceva Heidegger) e che tutti i dualismi della metafisica (Dio esiste/Dio non esiste, mente/corpo, spirito/materia, significato/significante, relativo/assoluto, ecc.) sottendono la stessa lgica e che è quella logica che va messa in questione (non le sue contrapposte opzioni, che, come tutti i contrari, si tengono per mano).
Auguri!
accipicchiolina! ma allora aveva ragione Ferdinando Tartaglia!