All’Università della California di Los Angeles, sui professori ‘radicali’ pendono taglie. Ho letto la notizia, apparsa sul Corriere, qui. Il sito dello smascheramento è qui ("Hai un docente che non smette mai di parlare del presidente Bush, della Guerra in Iraq, del Partito Republicano o di altre questioni ideologiche che non hanno nulla a che fare con la materia di studio?", chiede Jones [il leader dell’Associazione] in un questionario. "Aiutaci a smascherare un professore e ricompensereo il tuo lavoro con denaro").
Il ‘radicale’ della settimana è tal Douglas Kellner, una tigre. Uno sguardo alla sua formazione culturale permette di trovarci infatti l’indigeribile "intruglio del complotto mondiale", teorie marxistoide, "pedagogia critica" e una dose schiacciante di odio anti-Bush". E questo sarebbe un filosofo dell’educazione, si chiede Andrew Jones?
E chissà: forse ha ragione. Ma lui, Andrew Jones, cosa sarebbe? (Noi abbiamo Berlusconi, ma loro hanno Shawn Steel, ex presidente del partito repubblicano in California, che dichiara: "Il metodo [delle taglie] ci aiuterà una volta per tutte a mettere a nudo il turpe segreto delle università americane, oggi in mano ai comunisti").
La cosa, più che spaventosa, appare ridicola. Tuttavia, la logica che muove queste iniziative è chiarissima: io pago (lì, tanto) per avere un professore, non un ideologo che cerchi di indottrinarmi. Se al corso di meccanica dei fludi o di storia della letteratura inglese un professore parla per ore e ore di Bush, Kerry, Iraq e Vietnam, non fa il suo lavoro. Ergo, lo sputtano. Se ci pensi, messa così, è schiacciante…
Saluti