Archivi del giorno: febbraio 16, 2006

Tocca ai cristiani

"Lo spinoso dibattito sul crocifisso nelle aule scolastiche fa perdere la pazienza al sindaco di Venezia Massimo Cacciari" (Su Repubblica). E invece bisogna avere pazienza. Cacciari ne deve avere un po’ di più. Non si possono rivolgere inviti spazientiti alla ragionevolezza: non è ragionevole. "Il Consiglio di Stato dice che il crocifisso è un simbolo di laicità", e Cacciari commenta: "Certo. Gesù era un maestro di laicità". Domanda: ma il crocifisso è ancora un simbolo di religiosità, o no? O la vogliamo dire tutta, caro Cacciari, che cioè Gesù era un maestro di irreligiosità?

Cacciari dice: "Se Gesù tornasse tra di noi il primo a togliere quell’effigie dalle aule sarebe certamente lui. Ma adesso che è lì, cosa andiamo noi a togliere dai muri". Si diano una mossa i cristiani, dunque.

(IL giornalista: sta il fatto che nelle aule scolastiche ce l’abbiamo solo noi in Europa. E Cacciari: "Siamo anche l’unico Paese ad avere la Santa Sede". E’ dunque grazie al Vaticano che l’Italia espone i simboli della sua laicità nelle aule? siamo forse il paese più laico d’Europa?)

Biométrie

Per il visto al consolato americano, le impronte digitali e tutto il resto, una settimana di febbre. Fossi stato Agamben, ne avrebbe guadagnato la salute. Due mesi fa, su Le Monde, il filosofo dichiarava di rifiutarsi d’ora in avanti a ogni "controllo biometrico, a costo di rinunciare al passaporto e ad ogni carta d’identità". Infatti: le impronte digitali le hanno inventate per i criminali recidivi, ora si avviano a diventare la forma del normale rapporto con le autorità statali. E le carte d’identità? Non hanno forse facilitato la deportazione nazista degli ebrei? Cosa c’è di più efficace per il controllo di massa?

"Il giorno in cui il controllo biometrico sarà generalizzato e la tele-sorveglianza stabilita su tutte le strade, ogni critica e ogni dissenso saranno diventati impossibili"

(E il treno? – osservava Onfray -, pure quello ha facilitato la deportazione).