"Lo spinoso dibattito sul crocifisso nelle aule scolastiche fa perdere la pazienza al sindaco di Venezia Massimo Cacciari" (Su Repubblica). E invece bisogna avere pazienza. Cacciari ne deve avere un po’ di più. Non si possono rivolgere inviti spazientiti alla ragionevolezza: non è ragionevole. "Il Consiglio di Stato dice che il crocifisso è un simbolo di laicità", e Cacciari commenta: "Certo. Gesù era un maestro di laicità". Domanda: ma il crocifisso è ancora un simbolo di religiosità, o no? O la vogliamo dire tutta, caro Cacciari, che cioè Gesù era un maestro di irreligiosità?
Cacciari dice: "Se Gesù tornasse tra di noi il primo a togliere quell’effigie dalle aule sarebe certamente lui. Ma adesso che è lì, cosa andiamo noi a togliere dai muri". Si diano una mossa i cristiani, dunque.
(IL giornalista: sta il fatto che nelle aule scolastiche ce l’abbiamo solo noi in Europa. E Cacciari: "Siamo anche l’unico Paese ad avere la Santa Sede". E’ dunque grazie al Vaticano che l’Italia espone i simboli della sua laicità nelle aule? siamo forse il paese più laico d’Europa?)