Archivi del giorno: febbraio 23, 2006

Scherzi a parte

Robert Kagan, uno dei più influenti neo-conservative, l’autore di Paradiso e potere, che il Foglio del direttore (straussiano) Giuliano Ferrara pubblicò a puntate mi pare nell’estate del 2002, lui, non è uno straussiano. Non ci pensa proprio: non ha mai capito una parola di Leo Strauss. Non è una mia critica, ma quello che lui afferma su Weekly Standard.
 
Kagan era un giovanotto che seguiva il papà, uno storico, nelle sue discussioni con Allan Bloom (Allan Bloom è quello a cui Saul Bellow ha dedicato Ravelstein, è l’autore di The closing of American Mind, il libro indispensabile per capire l’ideologia neo-con, ed è il più famoso allievo di Strauss).
 
Kagan seguiva il papà che con Bloom discuteva di Platone. Bloom non ha mai capito Platone, secondo Kagan padre e figlio. Le discussioni riguardavano la Repubblica. Kagan padre prendeva molto sul serio la Repubblica, mentre Bloom sosteneva che Platone non parla seriamente nella Repubblica (an ironic city). 
 
E così Kagan capì una cosa, che questa idea che i grandi pensatori non intendono veramente ciò che dicono ma stanno a scherza’ – “is the core principle of straussianism”. (Un giorno capitò pure che un amico di Kagan, Al Bernstein, disse a Bloom che dunque lui pure stava a scherza’, che lui pure non voleva sostenere veramente quel che diceva!).
 
E così io ho capito una cosa: che c’è un lato almeno per il quale sono straussiano pure io. Anch’io scherzo sempre (e l’ironia è una cosa seria).