Leggo da Jim Momo (che cita la notizia data dall’Agenzia Sir) che secondo Jean-Marie Le Mené, membro della Pontificia Accademia per la vita, "votare a favore di un candidato le cui convinzioni non sono rispettose dell’embrione costituisce una complicità con l’omicidio di quest’embrione, e quindi una grave mancanza di carità". A parte la complicazione dovuta al fatto che la legge elettorale non consente di destreggiarsi tra candidati, rivolgo una domanda ai cattolici che passano di qua: visto che se potessi sceglierei a bella posta un candidato irrispettoso, mi considerate complice di omicidio? Chiedo ai cattolici che passano di qua quale comportamento la morale cattolica suggerisce di tenere con coloro che considera complici di omicidio, e in generale quale comportamento essi tengono o pensano di tenere verso un assassino: lo frequentano? gli rivolgono la parola? gli tolgono il salutro? lo trattano in spirito di amicizia? sconsigliano ai loro figli di frequentarlo? lo riprovano pubblicamente? (Chiedo pure, nel caso passi indenni queste domande, come pensano essi di trattare Le Mené, e come dovrei trattarlo io, visto che lui mi considera complice di omicidio).
(Mina per l’Occidente, complice di omicidio: di me viene fuori un bel quadretto, in questa campagna elettorale!)