Archivi del giorno: marzo 1, 2006

Tipi poco raccomandabili

Leggo da Jim Momo (che cita la notizia data dall’Agenzia Sir) che secondo Jean-Marie Le Mené, membro della Pontificia Accademia per la vita, "votare a favore di un candidato le cui convinzioni non sono rispettose dell’embrione costituisce una complicità con l’omicidio di quest’embrione, e quindi una grave mancanza di carità". A parte la complicazione dovuta al fatto che la legge elettorale non consente di destreggiarsi tra candidati, rivolgo una domanda ai cattolici che passano di qua: visto che se potessi sceglierei a bella posta un candidato irrispettoso, mi considerate complice di omicidio? Chiedo ai cattolici che passano di qua quale comportamento la morale cattolica suggerisce di tenere con coloro che considera complici di omicidio, e in generale quale comportamento essi tengono o pensano di tenere verso un assassino: lo frequentano? gli rivolgono la parola? gli tolgono il salutro? lo trattano in spirito di amicizia? sconsigliano ai loro figli di frequentarlo? lo riprovano pubblicamente? (Chiedo pure, nel caso passi indenni queste domande, come pensano essi di trattare Le Mené, e come dovrei trattarlo io, visto che lui mi considera complice di omicidio).

(Mina per l’Occidente, complice di omicidio: di me viene fuori un bel quadretto, in questa campagna elettorale!)

Il nazismo non è mica la fine

Avevo dato notizia della riserva con la quale Badiou e Cassin hanno manifestato il loro dissenso dalla nota biografica di Pascal David che accompagna una nuva edizione dell’Iintroduzione alla metafisica di Heidegger. Ora la trovo sul blog di Pierre Assouline, insieme alla notizia che con un libro collettivo il 23 marzo gli heideggeriani di Francia suoneranno la carica:

"Mécanique de la diffamation", "Un cas de désinformation. Pourquoi et comment ?", ""Métaphysiquement nécessaire", croit-on comprendre…", "Tu quoque… ou la dictature du "on" "A propos d’Ernst Jünger ou l’intelligentsia française en loques", "Heidegger censuré": sono alcuni dei titoli dei contributi che compariranno nel libro, riportati da Assouline.

Assouline aggiunge che dalle anticipazioni si capisce che i contributori assegnano al libro una funzione ‘profilattica’, lottano contro la mancanza di spirito critico della stampa, "pour dire que – conclude Assouline -, dans ces années troubles, Heidegger était en réalité parvenu à "prendre une mesure aujourd’hui encore largement inaperçue de ce qu’est en réalité le nihilisme -et dont l’effondrement du nazisme n’a pas marqué la fin…".