Archivi del giorno: marzo 31, 2006

7 in condotta

"La classe mostra rispetto per l’illustre filosofo Pomponazzi e ne altera il nome in modo osceno".

Tocca anche a me di segnalare l’irresistibile blog delle note sul registro di classe.

Vecchie novità

Ritorna lo Spinoza di Negri, L’anomalia selvaggia, insieme ai saggi successivi riproposto in un unico volume da DeriveApprodi. Filippo del Lucchese spiega in un bell’articolo che il libro di Negri ha avuto una “incredibile e meritata influenza”, nonostante la tesi originaria di Negri di una “doppia fondazione dell’impianto metafisico-politico spinoziano” sia stata in seguito rivista dallo stesso Negri. (E giustamente, perché insostenibile).
 
Dalla prefazione del libro del 7 aprile (la prefazione reca infatti le date: 7 aprile 1979-7 aprile 1980) traggo i motivi per i quali è utile studiare il pensiero di Spinoza secondo Negri. Sono tre.
Primo: “Spinoza non fonda il materialismo moderno nella sua più alta figura, non determina cioè l’orizzonte proprio della speculazione filosofica moderna e contemporanea, che è quello di una filosofia dell’essere immanente e dato, e dell’ateismo come negazione di un ordine presupposto all’agire umano e alla costituzione dell’essere”
Secondo: “Spinoza, quando affronta tematiche politiche (e la politica è uno degli assi fondamentali del suo pensiero) non fonda una forma non mistificata di democrazia. Vale a dire che Spinoza pone il problema della democrazia sul terreno del materialismo e quindi come critica di ogni mistificazione giuridica dello Stato”
Terzo: “Spinoza mostra che la storia della metafisica comprende alternative radicali […]. Esiste un’altra storia della metafisica. Quella benedetta contro quella maledetta”.
 
Sono in parziale disaccordo con tutti e tre i motivi, anche se a esporre qui il mio disaccordo rischio di farne una mera questione di parole.
Primo motivo. Non direi: filosofia dell’essere immanente e dato; non direi: ateismo come negazione.
Secondo motivo. Non direi: critica di ogni mistificazione giuridica
Terzo motivo. Non direi: storia (benedetta) contro storia (maledetta)

Educational

Stamane, per spiegare come mai abbia detto ‘la categoria delle donne’ nel faccia a faccia con Prodi, il nostro Presidente del Consiglio onorevole Silvio Berlusconi, su La7, dopo aver premesso che lui ha un po’ di studi alle spalle, ha dottamente spiegato che noi pensiamo secondo le categorie aristoteliche: il brutto e il bello, diceva, il giusto e l’ingiusto, lo spazio e il tempo, gli uomini e le donne. (Per una verifica). (E Sansonetti: questa è davvero bella, Aristotele e il femminismo!).

Sono momenti di alta televisione