Io non sono per l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali perché non penso ai traumi che i bambini dovranno subire per via della strana coppia di genitori che si ritroverà. La maestra chiede: chi viene a prenderti, la mamma o il papà? Il panettiere chiede: mamma ti ha dato i soldi? Sui moduli c’è scritto: nome del padre, nome della madre. I compagni di classe ti prendono in giro, e i vicini di casa grideranno alla scandalo.
Ma succede che vi siano coppie omosessuali com bambini. Ci sono di fatto, ci sono già. E allora? O gli togliamo i bambini, oppure costruiamo un mondo dove quei bambini non subiranno più traumi. Cioè consentiamo l’adozione.
(Vi segnalo la bella e ricca recensione di Martha Nussbaum, nota filosofa americana, al volume Discovering: The Hidden Assault on Our Civil Rights di Kenji Yoshino.Il titolo del libro parla chiaro, e pure la recensione. Ma per maggiore chiarezza vi riporto il capoverso, in cui la mamma si può tenere il bambino, perché non tiene scoperta la sua identità sessuale):
"In 1998, a Missouri court granted custody to a lesbian grandmother, after finding that "the children were unaware of Grandmother’s sexual preference, and Grandmother never engaged in any sexual or affectionate behavior in the presence of the children." Many courts have gone the other way, after determining that same-sex parents engaged not in overt sexual conduct that would be inappropriate for any parent to display before any child, but in displays of affection, such as hugging or holding hands, which clearly revealed the parent’s sexual orientation. Courts in these cases are not demanding that same-sex parents stop being gay, or even that they pretend not to be gay. Instead, they are making a demand that Kenji Yoshino (following Erving Goffman) calls a demand for "covering": a demand not to express their identity in public and visible ways".
(Questo vi segnalo, e faccio i miei migliori auguri a un amico).