Archivi del giorno: luglio 7, 2006

Le stelle del calcio

Nonostante le molte critiche ricevute dicano il contrario, ho già dedicato due post ai mondiali di calcio (questo e questo). Certo, non ho detto la mia sull’attacco della nazionale, su chi sia il miglior giocatore del campionato, sul comportamento del pubblico, sull’età di Zidane, sull’eliminazione del Brasile, sull’espulsione di Materazzi, sul golazo di Grosso, sulla panchina di Inzaghi, sulla sterilità del calcio portoghese, sugli allenamenti a porte chiuse o a porte aperte, sulle scelte di Lippi, su quelle di Domenech, sugli amori di Eriksson, sui guadagni dei calciatori, sul livello degli arbitraggi, su Blatter, su Bechenbauer e Platini che non mancano mai di dire la loro, su Marco Mazzochi e l’allegra compagnia che intrattiene, su Gigirriva, sui festeggiamenti per le strade, sul costo dei biglietti, sull’organizzazione, sulle precedenti partite dell’Italia, sulla cabala i numeri e tutto quanto non significa nulla però riempie i commenti. Su tutto questo non ho detto nulla, però ora con questo post ho rimediato: e si capisce cosa ne penso.

Ma siccome non vi basta mai, eccovi un contributo intelligente alla comprensione del gioco del calcio:

"Tutti i grandi giochi dell’uomo si fanno con la palla…La palla è quel che, nella vita, sfugge di più alle leggi della vita. E’ la cosa più inutile di tutte e gode sulla Terra dell’extraterritorialità di un corpo celeste provvisoriamente acclimatatosi…. satellite leggero del pianeta, alle cui leggi obbedisce senza zelo e con deroghe folgoranti…Il calcio deve la sua popolarità al fatto che ha saputo dare alla palla il massimo del suo effetto…Se le mani sono state eliminate dal gioco è perché con il loro intervento la palla cesserebbe di essere palla. Le mani sono trucchi, date unicamente ad animali che ricorrono ai trucchi: gli uomini e le scimmie. La palla non ammette trucchi, ma solamente effetti stellari" Jean Girardoux (via assouline)

Un altro mondo è possibile? Certo, c'è stato.

"Un esempio eccezionale della cooperazione religiosa fu la moschea di Cordoba, che il venerdì veniva usata dai predicatori musulmani, il sabato dalla comunità ebraica, e la domenica dai cristiani".

(Non che non si sapesse della Spagna musulmana, però è vero: non lo si sa abbastanza.  E poi sta il fatto che a ricordarlo qui è Ramin Jahanbegloo, che è per me una bella scoperta. Purtroppo tardiva: Jahanbegloo è stato arrestato dalle autorità iraniane. La sua vicenda è costantemente seguita su questo weblog. In Italia, un appello per la sua liberazione è stato lanciato dalla rivista Reset. Il testo da cui è tratta la citazione – e da cui è tratta quest’altra: "La questione rilevante non concerne cosa dovremmo credere, ma cosa dovremmo fare delle nostre fedi" – merita di essere letto per intero. Grazie a Giacomo Coccolini)